"Quando abbiamo acquistato il Milan non abbiamo sottoscritto la costruzione di un nuovo stadio. Non c'è stato un nuovo stadio in Italia dal 2011. Quello della Juventus è uno stadio da 40.000 posti. Ovviamente siamo consapevoli dell'importanza di San Siro in Italia, a Milano. Ma quando si guarda al marchio del Milan e si guarda a dove penso che dovrebbe essere la Serie A e tutti i 20 proprietari in Italia, un settore che è sottoutilizzato e sottoperformato è l'infrastruttura che porta l'evento dal vivo ai tifosi. Anche in questo caso, si tratta di fornire una proposta di valore adeguata"

Queste parole provengono direttamente dell'intervista rilasciata da Gerry Cardinale al Financial Times (https://www.calciomercato.com/news/milan-cardinale-al-financial-times-l-intervento-integrale-69442)
Parole di un uomo di Sport e di Business.

In effetti la pochezza delle infrastrutture in Italia è allarmante, con soli 3 stadi di proprietà in tutto il campionato (Udinese, Juventus e Atalanta) a cui si aggiunge la triste nota che alcune delle squadre italiane più titolate debbano condividere lo stadio, Milan e Inter; Roma e Lazio. Pensate solo per un momento se il Real Madrid dovesse condividere lo stadio con l'Atletico Madrid.
Entrando nel dettaglio, su Inter e Milan emergono almeno tre punti fondamentali:
Gli interessi delle due squadre e l'interesse dell'attuale proprietario dello stadio San Siro, ovvero il comune di Milano.
Uno dei punti che ogni tanto viene dimenticato dalle analisi è che il Meazza verrà utilizzato nel 2026 per la cerimonia di apertura e chiusura delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, per cui è improbabile che degli eventuali lavori di ristrutturazione sarebbero avvenuti prima di tale data.
Inoltre il comune ha sempre avuto il timore di queste nuove proprietà, giudicandole come in parte transitorie e non pienamente garanti di una duratura presidenza dei Club, basti notare come post Moratti e Berlusconi si siano alternate almeno due diverse proprietà per società e nessuna di queste fino ad ora (lasciamo il beneficio del dubbio) si è dimostrata affidabile al 100%.
Dal lato delle società invece si è andati incontro a esigenze diametralmente opposte: una nuova proprietà (Ac. Milan) con ambizioni di crescita e importanti obiettivi di sostenibilità nel medio lungo periodo, dall'altra l'Inter, una società che si trova in una situazione molto simile al Milan 2018-2019, quando i Rossoneri furono "pignorati" dal fondo Elliot. La stessa cosa potrebbe succedere ai nerazzurri qualora non riuscissero a restituire il prestito al fondo Oaktree.

Se questo scenario dovesse verificarsi, perchè mai una società con una "data di scadenza" dovrebbe impegnarsi nei progetti per il rifacimento di un’opera che non le tange?
Inoltre, perchè mai una società in questo caso (Ac. Milan) dovrebbe avviare una Partnership con l'Inter se tra un anno gli interlocutori potrebbero essere diversi e magari non intenzionati a procedere con i lavori?
Da tutte queste considerazioni, senza contare le lungaggini burocratiche è chiaro come la presa di posizione di Cardinale sia volta al voler mettere con le spalle al muro comune di Milano e Fc. Internazionale e per spingerle a prendere posizione.

L'ipotesi del nuovo stadio in area San siro (L'ippodromo La Maura è la zona che è stata indicata come più probabile) potrebbe accontentare tutti: L'Inter non dovrebbe ipotecarsi il futuro e continuerebbe a giocare a San siro in attesa di risvolti Bancari (anche perchè credo poco alle speculazioni su di un loro interesse sul voler avviare un progetto da soli nella difficile situazione in cui si trovano), il Comune di Milano non si sobbarcherebbe l'onere del mantenimento dello stadio che verrebbe mantenuto come simbolo della città ed il Milan avrebbe uno stadio moderno e che ben si adatta allo stile di questa Squadra ed alla sua tradizione sempre restando in zona San Siro e nel comune di Milano.

Si tratterebbe di un balzo in avanti e potrebbe spingere altre società italiane a volersi muovere nella stessa direzione, quella del rinnovamento.
Quella della sostenibilità dove il fine non giustifica i mezzi, le spese sono controllate.
Dove i sogni di Città, Tifosi e Squadra procedono all’unisono.