03 luglio 2023: è ufficiale la cessione di Sandro Tonali dal Milan al Newcastle.
In principio non volevo credere alla notizia.
Ingenuamente pensavo che Sandro si sarebbe ritirato da bandiera milanista, con almeno un paio di scudetti vinto e perché no, alzando al cielo una Champions League, magari da Capitano, Leader e primo tifoso della Squadra che tifava da bambino.

Al posto suo a centrocampo sono arrivati ad oggi:
Ruben Loftus-cheek (1996) e Tijani Reijnders (1998) rispettivamente dal Chelsea, con cui il primo non più tardi di due anni fa vinceva la competizione europea più importante per club, il secondo dopo una stagione da Stakanovista del AZ Alkmaar e da rivelazione dell’ultima Europa League.
A completare il terzetto a centrocampo potrebbe arrivare anche Yunus Musah (2002) dal Valencia, trattativa data dai più come quasi ultimata.

Ma in che modo verrebbero collocati i giocatori nello scacchiere tattico di Pioli?
Il ruolo più definito è appunto quello di Loftus-cheek, mezzala destra di esperienza, dal fisico notevole le cui principali caratteristiche sono il trattamento di palla, le progressioni palla al piede ed una certa abitudine al gioco di pressing aggressivo che i Rossoneri spero vorranno riutilizzare l’anno prossimo.
L’Olandese (Reijnders) dal canto suo invece è un giocatore che abbina le doti da passatore d’Elite, la protezione della palla, le progressioni offensive fino anche all’inserimento in zona Goal. Idealmente sarebbe una mezzala sinistra oppure centrale con compiti di impostazione.
Musah invece, americano con passaporto comunitario, è un giocatore ancora da formare ma se dovessi fare un paragone assomiglierebbe al primo Kessié, meno fisico ma più tecnico adattabile in un ruolo da diga frangi-flutti in mezzo al campo. Quindi con i primi due ai lati del terzo. A ricomporre un centrocampo più fisico e simile a quello dell’annata 2021-2022, che portò in dote lo scudetto rispetto a quello più fumoso e con il trequartista della passata stagione.

In un calcio contemporaneo i ruoli sono più fluidi e l’interpretazione è più spesso associata alla precisa occupazione di determinate zolle di campo ed alle rotazioni degli uomini piuttosto che a ruoli esclusivi dei singoli giocatori.
Molto spesso le fortune del Milan si vedevano appunto quando, a palla persa, o nei primi momenti di aggressione, un uomo scivolava a coprire la zona di un giocatore partito in pressing; oppure in fase di possesso quando un continuo movimento degli uomini portava spesso a far trovare in mezzo alle linee un giocatore rossonero libero dietro agli avversari (tematica che si vedeva più spesso nel Milan che arrivò secondo o in quello post-Covid) insomma, cercando tramite l’utilizzo di rotazioni offensive di scombinare uno stratagemma tattico molto caro alla scuola italiana la marcatura a uomo.
In questo senso o centrocampo a due mediani con il trequartista (triangolo con vertice alto) o centrocampo a due con il regista (triangolo a vertice basso) sono più importanti i compiti piuttosto che i ruoli anche se il secondo schema sembra fatta apposta per i giocatori sopra indicati.

Quello che si va a delineare è un Milan con in mezzo giocatori più fisici, più atletici, con attitudine al pressing ed alle sgroppate offensive, se vogliamo un centrocampo più verticale e meno di possesso. In controtendenza rispetto a quello appena visto con Tonali, Bennacer e Diaz a cui veniva chiesto spesso di palleggiare contro difese arcigne e chiuse a cui spesso faceva seguito una palla persa ed una sanguinosa ripartenza.

In tutto questo è arrivato anche Christian Pulisic (1998) un curriculum vitae di tutto rispetto, capace di giocare in tutti ruoli offensivi e chiamato ad essere l’upgrade di Messias e Saelemekers nel ruolo di ala destra.
Definire Pulisic solo un'ala destra sarebbe riduttivo.
In carriera ha giocato come:
Ala sinistra con uno score di 22 Goal e 12 Assist.
Ala destra 11 Goal e 25 Assist
Trequartista 17 Goal e 16 Assist
Insomma, un giocatore completo, più Scorer a sinistra, più Assistman a destra.
In questo Milan sarebbe utile soprattutto a destra, per garantire superiorità tecnica e per essere una sorta di Regista offensivo, per bilanciare l'altro fattore in squadra ovvero il nuovo numero 10 Raphael Leao.

Se queste sono le premesse, sono abbastanza soddisfatto della direzione che ha preso il mercato: giocatori funzionali ad un’idea di gioco ben precisa: Pressing, Verticalità e Fisico, giovani nei ruoli giusti ed esperti dove serve più concretezza (la punta si dice debba essere Taremi 30 enne in forza al Porto) senza strafare in ingaggi ed esborso economico e soprattutto fornendo un’idea di novità rispetto alle concorrenti in Serie A dove sembra che la riconoscenza e l’usato sicuro rappresentano un ancora di sicurezza.
Ricordate cosa si diceva del mercato del Napoli lo scorso anno?