Il Sinner della nazionale”, così il ct si espresso alla vigilia della partita con la Macedonia parlando di Federico Chiesa, e diciamo che il nostro fuoriclasse ha rispettato le aspettative che c’erano intorno a lui. Doveva trascinare questa squadra e così ha fatto.

Ma prima di commentare la partita, bisogna parlare di un episodio avvenuto poco prima dell’inizio del match e che purtroppo sta diventando una disgustosa abitudine, ovvero i fischi all’inno della squadra avversaria. Non è la prima volta che succede e probabilmente non sarà manco l’ultima. L’avversario lo si può fischiare quanto si vuole, ma l’inno nazionale non si fischia mai. Già nel 2016, in Italia- Francia giocata a Bari, ci furono i fischi per la Marsigliese, ma in quel caso ci fu un grande gesto di Gigi Buffon, il quale cominciò ad applaudire per fermare i fischi del San Nicola. Purtroppo oggi non c’è nessuno che abbia il coraggio e la personalità di fare un gesto del genere e fermare i fischi. Pazienza, ci toccherà fare queste tristi figuri ogni volta che giocheremo in casa.

Dopo questa breve premessa, torniamo a parlare del calcio giocato.
Si doveva vincere e lo abbiamo fatto, ma quella vista è stata anche una prestazione convincente, nonostante a un certo punto abbiamo deciso di complicarci la vita.
Nel primo tempo non c’è stata storia: 3 gol e totale controllo del gioco, con pressing una volta persa palla e recuperi immediati. A confermare ciò ci pensano i numeri: 68% di possesso palla; 11 tiri (6 verso lo specchio della parta), contro 1 (0 in porta).
Nonostante non avessimo molti giocatori strutturati oggi in campo, siamo stati bravi a sbloccare il match da azione da corner, con Dimarco e Raspadori che hanno mosso il pallone, e con quest’ultimo che mette in mezzo una bellissima palla che trova solo soletto a Darmian. Il difensori dell’Inter trova il suo secondo gol in nazionale, a distanza di 8 anni dal primo segnato contro l’Arzerbaigian.

Dopo l’1-0 l’Italia non si ferma e sempre da corner si procura un calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Jorginho, proprio nello stesso stadio in cui sbagliò il rigore contro la Svizzera che non ci permise di qualificarci per i mondiali. Contro la Svizzera calcio alto, mentre oggi è stato il portiere a parare il rigore, ma il risultato non cambia: due rigori inguardabili, ma su questo tema torneremo più avanti.

Dopo il rigore sbagliato c’era il rischio che si potesse essere un contraccolpo psicologico, ma fortunatamente solo 60 secondi dopo ci ha pensato Federico Chiesa a portare l’Italia sul 2 a 0, grazie a un destro forte e preciso da fuori area.
Nel corso del recupero del primo tempo è ancora Chiesa a segnare, realizzando la sua prima doppietta con la maglia azzurra.
In questo primo tempo il fuoriclasse della Juventus ha dimostrato come sia capace di essere leader e trascinatore, e come con lui in campo questa è un’altra squadra. In questa stagione Fede sta tornando al 100% dopo la rottura del legamento crociato.

Nel secondo tempo l’Italia abbassa un po' la tensione e permette alla Macedonia di accorciare le distanze prima con un’azione simile a quella del gol di Darmian, e dopo grazie ad un tiro da fuori deviato da Acerbi.
Dopo questi due gol dei macedoni (doppietta di Atanasov), ci sono stati 5 minuti di confusione e con un po' di paura da parte degli azzurri, ma fortunatamente ci pensa Raspadori a restituirci il doppio vantaggio.
Nel terzo minuto di recupero arriva anche il gol di El Shaarawy, proprio nello stadio in cui gioca con la sua Roma.

La partita si conclude con un bel 5-2 che ci permette di arrivare alla partita contro l’Ucraina con due risultati su 3.
Tra gli aspetti positivi ci sono sicuramente i gol degli attaccanti (4 su 5), ma anche la prestazione di Chiesa, che solo oggi ha fatto il suo esordio nell’era Spalletti.
Un aspetto negativo è sicuramente il terzo rigore consecutivo sbagliato da Jorginho. A fine partita il ct gli ha comunque confermato la fiducia, dicendo che anche il prossimo rigore lo avrebbe calciato lui. Sicuramente un bel gesto nei confronti del ragazzo, ma c’è da aspettarsi che al prossimo penalty sia proprio Jorginho a tirarsi indietro.
Aspetto ancor piu’ negativo sono stati i due gol presi e che in una fase del match ha rimesso in corsa la Macedonia. Alla fine le reti prese sono state ininfluenti, motivo per cui ci auguriamo che siano solo serviti come campanello d’allarme in vista del futuro.

Con quella di oggi Spalletti è alla terza vittoria su cinque partite da commissario tecnico, ma sicuramente quella di oggi è stata la piu’ convincente, ma sicuramente un perfezionista come lui sa che c’è tanto da lavorare, ma saprà anche che questa squadra è pronta ad affrontare l’Ucraina col solo obiettivo di qualificarsi all’Europeo, anche perché tutti gli italiani si augurano di non dover mai piu’ rivedere l’Italia disputare dei play-off.