Dopo la grande prestazione di ieri da parte di Federico Chiesa, è subito riaffiorato il dibattito su quale sia la zona del campo in cui l’attaccante azzurro renda al meglio. Dopo la partita di ieri sembra facile dire esterno, ma se la stessa domanda fosse stata posta dopo le prime giornate di campionato, nelle quali ha giocato seconda punta in un attacco a 2, forse la risposta non sarebbe stata così scontata.

Sin dalle amichevoli estive, Allegri ha da subito provato il talento italiano vicino ad una punta, e bisogna dire che l’inizio di stagione sembrava dargli ragione. Successivamente però è subentrato un piccolo acciacco fisico che non gli ha consentito di giocare con continuità e così si spiega anche la mancanza al gol nelle ultime giornate di campionato.

Sembrava avere ragione Allegri dicendo che Chiesa deve giocare piu’ vicino la porta, perché è un giocatore che deve riuscire a segnare 14/16 gol a campionato, ma poi ieri il ct Spalletti l’ha schierato come esterno sinistro in un attacco a 3, e anche in questo caso Federico ha risposto presente trascinando la nostra nazionale con una doppietta e una prestazione sontuosa.

Ma allora, dove rende meglio questo ragazzo? La verità è una probabilmente, ovvero che Chiesa è un fuoriclasse ed è capace di incidere al meglio sia come esterno, sia come seconda punta. È ciò che sta dimostrando in questi primi mesi, in cui ha segnato sia da seconda punta nella Juventus, e sia da esterno nella nazionale.

A confermare questo discorso fu una partita in cui addirittura gioco come unico attaccante. La partita in questione è un Juventus-Chelsea della fase a gironi della Champions League del 2021. In quel match i bianconeri non avevano un centravanti di ruolo a disposizione, e allora Allegri affidò a Chiesa le chiavi del suo attacco. La scelta fu giusta, in quanto il fuoriclasse della Juve riuscì a mettere in estrema difficolta i difensori del Chelsea e riuscì anche a realizzare il gol decisivo. Questa resta tutt’oggi una delle prestazioni migliori della carriera di Chiesa, tanto che anche i giornali inglesi rimasero impressionati, e si chiedevano come fosse possibile che nessun club di Premier abbia provato a strappare alla Juventus un talento così. Purtroppo però questa fu una delle ultime partite prima che iniziasse il calvario di Chiesa a causa della rottura del legamento crociato. Il recupero è stato lento, e soltanto in questa stagione stiamo cominciando a riammirare quel gran talento che contribuì in modo determinante a farci diventare campioni d’Europa.

Probabilmente non è ancora al 100%, ma è chiaro che con il passare delle partite stia tornando al suo massimo potenziale.
L’Italia e la Juventus possono dormire sogni tranquilli con questo Chiesa, e poco importa quale sia il ruolo, perché ciò che cambia è solo il modo di stare in campo, ma il suo apporto sicuramente non cambia. La vera differenza è che quando gioca seconda punta ha piu’ libertà di trovarsi da solo la posizione migliore in campo in base alle caratteristiche della squadra avversaria. Infatti anche da seconda punta tende ad andare spesso sull’esterno, solo che nel corso della partita svaria da destra a sinistra.

Nella prossima partita contro l’Ucraina giocherà ancora esterno, e ciò che tutti ci auguriamo e che possa riuscire a fare la stessa differenza che è riuscito a fare contro la Macedonia, nonostante l’avversario sia piu’ probante.
Ma ciò che abbiamo visto nella sua giocane carriera è che Fede è capace ci incidere anche in partite importanti, e ciò conferma ancor di piu’ che non è importante la zona del campo in cui viene schierato; la cosa importante è che ci sia.