Il periodo della pausa per le nazionali è sempre un periodo di considerazioni e bilanci da parte dei club, e se le cose non stanno andando bene è l’allenatore a rimetterci il posto.
Nel corso di questa pausa, a saltare è stata la panchina piu’ discussa di questo inizio di campionato, ovvero quella dei campioni d’Italia in carica.
Sicuramente una situazione molto particolare quella in cui la squadra campione in carica si ritrova a dover cambiare allenatore a stagione in corso. L’ultimo caso del genere si verificò 13 anni fa, quando Rafa Benitez venne esonerato dall’Inter. Sicuramente due casi diversi quello di Benitez e Garcia, ma forse neanche troppo distanti.

Benitez ereditò una squadra che pochi mesi prima riuscì a realizzare il famigerato triplete. Garcia, invece, ha ereditato una squadra che ha vinto “solo” uno scudetto e che in Champions League si è fermata ai quarti di finale.
Ma allora cos’è che accomuna queste due situazioni?
Sia l’Inter del 2010, sia il Napoli dello scorso hanno, sono riuscite in un’impresa storica per quella che è la storia di questi due club. E forse è stato proprio questo a rendere difficile la gestione del periodo immediatamente successivo a queste due grandi imprese.
Dopo vittorie così importanti è molto complicato riuscire a riconfermarsi, soprattutto perché diventa complicato gestire le pressioni e le aspettative che si vengono a creare. Forse non è un caso che entrambi gli allenatori protagonisti di questi due risultati (Mourinho per l’Inter e Spalletti per il Napoli) decisero di lasciare le loro rispettive squadre.

Allora la domanda da porsi è: in entrambi i casi, è stata sbagliata la scelta del tecnico o forse qualunque allenatore avrebbe fatto la stessa fine? Difficile da dirsi non avendo la contro prova, ma quello che è certo è che sia Moratti dopo il triplete e sia De Laurentiis dopo lo scudetto hanno deciso di prendere un tecnico con esperienza internazionale, probabilmente pensando che, grazie al loro carisma e la loro esperienza, sarebbero stati in grado di gestire sia il gruppo sia l’ambiente, ma così non è stato.
Il destino di Garcia era già scritto non appena arrivato. La sensazione era che nessuno lo volesse e che un po' tutti aspettassero la prima partita sbagliata dal Napoli per potersela prendere a prescindere con Garcia.
Il tecnico francese non è sicuramente esente da colpe, ma ciò non vuol dire che siano sue tutte le colpe di un inizio di stagione non andato per il meglio, ma che comunque non è così disastroso come molti la descrivono. Garcia lascia il Napoli al quarto posto (quindi in zona Champions) e al secondo posto nel girone di Champions con 4 punti di vantaggio sullo Sporting Braga. Si poteva fare sicuramente meglio, ma sicuramente Garcia lascia i partenopei ancora in corsa per tutti gli obiettivi minimi della stagione.
Chissà cosa avrebbe potuto fare Garcia se solo avesse avuto piu’ tempo.

Adesso la patata bollente passa a Mazzari, il quale avrà sicuramente meno pressioni, in quanto nessuno gli chiederà di vincere lo scudetto, e sapendo che torna come semplice traghettatore, ma sapendo di non poter fallire né l’arrivo nelle prime quattro nel campionato né la qualificazione agli ottavi di Champions League.

Qualora Mazzari dovesse fallire uno dei due obiettivi, la stagione dei campioni d’Italia rischia di essere un calvario, del quale sicuramente non sarà Garsia il colpevole numero 1.



RED: ci scusiamo per il ritardo nella pubblicazione, ma il pezzo era stato lasciato in BOZZA, per cui abbiamo aspettato un po'... 
gentili saluti