Anche per questa stagione la Serie A si appresta a terminare, il campionato è infatti in procinto di finire con l'ultima giornata domenica prossima, dove si decreteranno le squadre che raggiungeranno la prossime coppe europee e quelle che riusciranno a mantenere la categoria, a seguito di una feroce e snervante lotta per la salvezza.

Nella lotta al titolo la partita è stata invece già stata archiviata da quasi un mese, dove per l'ottava volta di seguito la Juventus si è confermata la regina incontrastata in ambito prettamente italiano.

La squadra, guidata da Massimiliano Allegri, complice gli acquisti estivi di livello assoluto e i passi falsi delle avversarie, è riuscita piuttosto agevolmente a conquistare la prima piazza, tirando i remi in barca solo quando gli stimoli e la condizione psicofisica dall'uscita bruciante ai quarti della Champions League hanno minato la continuità di risultati avuta fino a quel momento.

La sensazione di questo evidente calo fisico è legata a doppio filo all'insoddisfazione divenuta ormai cronica della tifoseria (molti dei quali occasionali) che, alzando le proprie aspettative di anno in anno, hanno ritenuto fin troppo scontato e di poca  importanza l'obiettivo della conquista (ormai ennesima) del titolo iridato nazionale.

Al momento la situazione parla di una Juventus che può essere considerata nel suo momento di maggiore splendore tecnico da anni a questa parte, ma in calo vertiginoso di reali motivazioni, confinando le proprie attenzioni alla conquista della Champions League, divenuta ormai una ossessione dalle parti di Torino.  

La notizia della separazione dall'attuale allenatore è un chiaro intento da parte della società di voler evitare che qualunque successo avuto negli anni si trasformasse in una pericolosa abitudine, incrementando ulteriormente l'insoddisfazione e il distaccamento dalla squadra.

I nomi che stanno circolando per la sostituzione del tecnico livornese sono in gran parte italiani e le parole rassicuranti di Pavel Nedved sulla scelta del nuovo allenatore fanno pensare ad una vicenda che, se non in dirittura di arrivo, è vicino ad essere sbloccata.

Il cambio della guida tecnica porterà inevitabilmente una rivoluzione anche nello spogliatoio, con tanti punti interrogativi riguardo ai senatori, oramai a fine ciclo e calciatori desiderosi di nuovi stimoli.

La Juventus è quindi arrivata ad un bivio, quello di iniziare a rinnovare la squadra a partire del reparto difensivo (anello indebolito con la partenza di Benatia e l'innesto da comprimario di Caceres, fino all'addio di Barzagli) e sostituire gli atleti che hanno avuto un rendimento discontinuo.

L'alternativa è rimanere in blocco con la stessa squadra che ha fatto cosi' bene nonostante i cali di attenzione che, in assenza di nuove idee potrà divenire un problema non più gestibile con il passare del tempo.

La scelta dell'allenatore detterà in larga parte quale sarà l'impronta di questa nuova (vecchia) Juventus, consapevoli che nella  prossima stagione ogni trofeo sarà un obiettivo da conquistare da zero e non da considerare già vinto.