In questo finale concitato di stagione, tra squadre da oltre un mese praticamente già in vacanza e la lotta per il titolo praticamente archiviata alla fine del girone d'andata, abbiamo inaspettatamente assistito al colpo di coda delle ultime della classe che, progressivamente, hanno risucchiato nel vortice della bassa classifica squadre che non avrebbero mai immaginato di trovarsi in questa situazione ad una giornata dal termine.

Le forti reazioni del Bologna (rinvigorito totalmente dalla grinta di Mihailovic) dell'Udinese, Spal ed Empoli (pur essendo ancora a forte rischio), hanno permesso di recuperare punti preziosi nella corsa alla salvezza a squadre che, solo poche giornate fa erano in una tranquilla posizione di metà classifica.
Le squadre in maggior difficoltà sono state appunto il Parma (in debito di organico dai continui infortuni nonostante un bellissimo girone di andata da neopromossa) e sopratutto la Fiorentina. 

La squadra dei Della Valle, partita ad inizio anno in pompa magna per la conquista di un posto in Europa, con una squadra giovane e dinamica, ha progressivamente tradito le attese di chi, dopo le prime partite le aveva  riposto una certa fiducia sul proseguimento della stagione. 
In seguito alle varie vicissitudini (lo strappo di Pioli attraverso ambigue dichiarazioni) e la crescente insoddisfazione della tifoseria contro la società e la squadra, hanno generato un clima che l'allenatore non ha più tollerato, dimettendosi all'improvviso dopo un insieme di risultati negativi. 
La stagione non era ancora da buttare anzi, nonostante l'arretramento in classifica, la squadra si stava giocando la semifinale di coppa Italia con l'Atalanta, prevalendo con un rotondo 7-1 al Franchi ai danni di una Roma in procinto di esonerare Di Francesco. 

Contro tutti i pronostici, il patron della fiorentina, strappando anche i rapporti con il ds Corvino, reo di aver creato una squadra con fin troppe scommesse non rispettate, ha ingaggiato Vincenzo Montella, allenatore in cerca di riscatto dopo le deludenti parentesi a Milano e Siviglia. 
Il vero errore è stata proprio questa scelta, richiamare un allenatore che aveva fatto bene quando la Forentina era totalmente un altra squadra e regalandogli in aggiunta, un ricco e  lungo contratto. 

I numeri dell 'allenatore napoletano sono impietosi, dopo il primo scialbo pareggio per 0-0, è cominciata, dalla sconfitta nel ritorno della semifinale di coppa Italia, una lenta e inesorabile parabola che è culminata con la sua sesta sconfitta consecutiva domenica scorsa, a danni dello stesso Parma, che con questo risultato ha ottenuto la salvezza matematica. 

La probabilità che la Fiorentina vada davvero in Serie B è ancora abbastanza remota, ma dalle giornate scorse progressivamente si è passati da un evento praticamente impossibile ad uno spettro non più irrealizzabile. 

Il vero problema, oltre alla squadra risiede anche nel tecnico ex Roma, che nelle squadre dove non ci sono state eccessive pressioni, ha sempre fatto un buon lavoro, ma quando iniziava ad esserci un progetto più grande, con una squadra da motivare, dove tirare fuori gli artigli, con il suo atteggiamento sicuro (troppo) di sé ha portato alle sue squadre, la perdita dell'anima battagliera (come capitato a questa Fiorentina) che le contraddistingueva. 

Non resta che aspettare domenica sera, e vedere quale con quale strada terminerà il campionato, se con una salvezza conquistata non senza problemi, o con una retrocessione quasi senza precedenti, al tempo l'ardua sentenza, ma si salvi (chi può da Montella).