La squadra campana, guidata da Castori (ora esonerato), è stata promossa di diritto in Serie A, grazie al secondo posto in Serie B raggiunto nella stagione 2020/21, centrando nuovamente il traguardo storico raggiunto da Delio Rossi nella stagione 1997/98.
La promozione in Serie A è stata il culmine di un percorso iniziato nella stagione 2011/12, anno in cui Marco Mezzaroma e Claudio Lotito rilevarono il club campano allora militante in Serie D. L’artefice delle fortune e delle promozioni della Salernitana, Claudio Lotito, rischia però di essere anche l’artefice di un nuovo crollo verticale, che porterebbe il club granata all’esclusione dalla Serie A e al conseguente ritorno fra i dilettanti. Come sappiamo, infatti, non è possibile mantenere la proprietà di due club militanti nella stessa divisione, in questo caso specifico: Lazio e Salernitana. A pagare le conseguenze di tutto questo sarebbe solamente la squadra granata, che l’imprenditore romano e il suo socio non hanno ancora ceduto. L’eventuale esclusione porterebbe, secondo le norme vigenti, all’invalidazione di tutti i risultati ottenuti contro la squadra campana nella stagione 2021/22 di Serie A.

Immaginate di essere tifosi della Salernitana e di aver aspettato 22 anni per tornare nella massima divisione italiana, ma di dover soffrire ogni giorno e non potersi godere a pieno la Serie A, perché il nostro sistema calcio non si è preoccupato a tempo debito di risolvere la situazione. Le colpe, infatti, non sono imputabili solo a quest’ultimo; difatti, la manovra della FIGC che ha portato il club ad essere gestito da due trust è stata quantomeno tardiva, in quanto si era già ampiamente a conoscenza di quest’eventualità, ma, come di consueto, in Italia si interviene solo quando il danno è fatto.
Alla fine a pagare sono sempre i tifosi, coloro che dal calcio non guadagnano, ma danno solo amore incondizionato ai propri colori sia da casa che allo stadio. In particolare, i sostenitori della Salernitana, oltre ai problemi extra campo, hanno dovuto subire quelli legati al calciomercato. Difatti, questo caos non ha potuto che influire negativamente sulla campagna acquisti del club campano.
La Salernitana, infatti, viste le vicende societarie, non ha potuto condurre un mercato ragionato e adatto alla Serie A, puntando prevalentemente sulle occasioni. Se da una parte sono arrivati nomi di categoria e di esperienza come Simy, Gagliolo e Obi (che però militava da anni in serie cadetta), dall’altra possiamo dire che il resto del mercato, costituito prevalentemente da prestiti secchi, non ha rinforzato a dovere l’11 consegnato a Castori a inizio campionato. Neanche Ribery, arrivato a parametro zero a mercato concluso, sta riuscendo a rialzare questa squadra, che all’atto pratico si sta dimostrando non all’altezza del campionato di Serie A, visto che anche giocatori come Simy risultano impalpabili. A nulla è servito l’esonero di Castori arrivato il 17 ottobre, il suo sostituto Colantuono ha raccolto davvero poco. Il tecnico romano, che non allenava in Serie A da marzo 2016, ha trovato una squadra sfiduciata e falcidiata dagli infortuni…non esattamente una sfida semplice.

Come se non bastasse, piove sul bagnato per i granata: il termine per la presentazione alla FIGC di offerte vincolanti era fissato al 5 dicembre, ma questo termine è ormai scaduto. Due giorni fa, invece, presso la sede della Federcalcio, in via Allegri, si è svolto un incontro tra i legali della FIGC e quelli del trustee della Salernitana. La riunione tra le due parti, però, è stato semplicemente un modo per i rappresentati della Salernitana per chiedere delucidazioni alla federazione riguardo i prossimi passi da compiere. Intanto, la ‘’dead line’’ del 31 dicembre si avvicina e all’orizzonte non sembrano esserci indicazioni chiare sulle proposte arrivate da nuovi possibili acquirenti, il rischio esclusione si fa sempre più concreto. Per i tifosi della Salernitana, non resta che sperare in una proroga e in una conseguente scossa alla squadra, per uscire da un incubo, che, solo pochi mesi fa, sembrava un sogno indimenticabile.