Nella fredda e piovosa serata di Marassi, la Roma cerca risposte e per ritrovare certezze dopo la sconfitta di Venezia è necessario battere il Genoa di Shevchenko, privo di Criscito, Destro e tanti altri. Mourinho sceglie di nuovo la difesa a 3 e senza Cristante e Villar, positivi al covid-19, decide a sorpresa di arretrare Pellegrini a centrocampo accanto a Veretout, ma soprattutto di rispolverare l’armeno Mkhitaryan in un inedito ruolo da mezzala, protagonista negli ultimi tempi di prestazioni tutt’altro che convincenti da esterno del 4231. Seconda panchina consecutiva per Nicolò Zaniolo.
I rossoblu di Sheva, con 7 indisponibili, preparano una gara di contenimento con un classico 352, al cospetto di un’avversaria in difficoltà, ma pur sempre tecnica e pericolosa come la Roma, tra le squadre con più tiri effettuati in Europa e con l’ambizione di riavvicinarsi al quarto posto.
Il primo tempo si conclude senza troppe emozioni, Roma in controllo della gara soprattutto dal punto di vista del possesso palla, ma che non riesce a produrre abbastanza per passare in vantaggio. Le due occasioni migliori sono state sicuramente: quella del goal annullato per fallo di mano di Abraham su tiro di Mkhitaryan al minuto 15 e quella sciupata da Shomurodov che, al minuto 29, non riesce a concretizzare il suggerimento di Stephan El Shaarawy, spedendo il pallone sopra la traversa e mancando il possibile gol dell’ex.

Nella ripresa la squadra di Josè Mourinho continua a spingere, soprattutto con Henrikh Mkhitaryan che finalmente dà l’impressione di essere tornato, almeno per una sera, il calciatore ammirato l’anno scorso. La Roma non corre grandi pericoli, riuscendo a disinnescare il Genoa con la chiusura di El Shaarawy, ma tutto ciò per 75 minuti non basta per vincerla.
A questo punto ci si aspetterebbe da Mourinho l’ingresso di Zaniolo, ma il portoghese sceglie una mossa inaspettata - una mossa “Special” -manda in campo, al posto di Shomurodov, l’attaccante classe 2003 Felix Afena-Gyan, protagonista della vittoria in rimonta con il Cagliari.
Il ragazzo ghanese decide subito di continuare a scrivere la sua favola, al minuto 82' segue l’azione in contropiede di Mkhitaryan che lo serve innescando il suo destro in diagonale che batte Salvatore Sirigu e porta in vantaggio la Roma.
Tutta la squadra abbraccia il ragazzo prodotto della primavera di Alberto De Rossi, che decide però di non fermarsi qui. Allo scadere della seconda frazione di gioco vede Sirigu lontano dai pali e non ci pensa su due volte, scaglia un destro a giro da fuori area e chiude la partita. Felix regala alla Roma 3 punti che la riportano al quinto posto davanti a Juventus, Lazio e Fiorentina, ma soprattutto si regala una notte magica che ricorderà tutta la vita.

Il percorso di questo ragazzo è degno del film "Goal".
Viene scoperto dalla Roma nell’EurAfrica Academy e viene portato a Trigoria per le giovanili. Nel giro di qualche mese, dopo aver stupito tutti a suon di goal in u18 e Primavera, viene aggregato alla prima squadra da Josè Mourinho, che vede in lui quella pedina che serviva all’attacco della Roma.
Il momento dell’esordio in Serie A arriva il 27 ottobre 2021 contro il Cagliari, Afena-Gyan entra in campo nel secondo tempo e cambia la partita, aiutando la Roma a ribaltare il risultato.
La notte magica di Felix, avvenuta meno di un mese dopo l’esordio in A, lo porta anche a raggiungere vari record. Con i due goal di ieri diventa il primo giocatore nato dopo l’1/1/2003 ad aver segnato un goal in Serie A, il più giovane a segnare una marcatura multipla nei top-5 campionati europei 2021/22 ed infine il più giovane calciatore della Roma a segnare una marcatura multipla nell’era dei tre punti. Inoltre, a 18 anni e 306 giorni, Afena-Gyan è il terzo più giovane calciatore straniero nella storia della Serie A ad aver segnato almeno 2 gol in un singolo match, dopo Valeri Bojinov (17 anni, 337 giorni) e Alexandre Pato (18 anni, 147 giorni), fonte OptaPaolo.

L’esordio in Serie A per Felix Afena-Gyan era già un sogno, che poteva però fermarsi subito, come accade ad altri ragazzi che esordiscono per poi non vedere più il campo. Ma Mourinho, con una mentalità da Premier League, ha deciso di dare piena fiducia a questo ragazzo di appena 18 anni, un gesto che all’estero potrebbe sembrare normalità, ma che in Italia dà una lezione per un cambio di rotta che tarda ad arrivare, per quanto riguarda la valorizzazione dei vivai.
La Roma, ma soprattutto Mourinho, che gli ha promesso delle scarpe da 800 euro come regalo, se lo coccolano sperando di aver trovato in casa propria un gioiello, un po’ come Santiago Muñez per il suo Newcastle.