Milano, Stadio Giuseppe Meazza in San Siro, minuto 51'. Inizierei proprio da qua il racconto di una squadra meravigliosa, una compagine che nessuno sembra poter scalfire. Non basta nemmeno tutta la rabbia accumulata dopo anni maledetti, dopo stagioni in cui sei stato bersagliato (giustamente) dalla critica e dai tifosi, quel pallone per la Juve non deve entrare in porta. Nemmeno se ti chiami Mario Balotelli e da un'ora a quella parte stai cercando di dimostrare al Mondo intero che tu qualcosa vali. Quel tiro carico di rabbia parato da Buffon e finito prima sulla traversa e poi sulla linea è l'ennesima dimostrazione di forza di un portiere leggendario, ma quel gesto della mano protesa verso il pallone da parte del 45 rossonero che cerca disperatamente un modo per riuscire a mandare la sfera in fondo al sacco dopo averci provato in tutti modi per me è stata la dimostrazione di quanto la Juve sia forte. Più forte dei sogni degli avversari, più forte di una rabbia accumulata nei giorni di ritiro, più forte della tua voglia di dimostrare al Mondo che quella deve essere la tua serata dopo tante occasioni sbagliate. Eppure il Milan aveva giocato una gran partita, tatticamente perfetta fino all'ora di gioco, ma nonostante questo la Juventus dimostrava grande esperienza tattica riuscendo a sopperire alle marcature dei perni del suo gioco tramite addirittura ad un lancio di Gianluigi Buffon capace di innescare così il primo gol bianconero. Mandzukic, già, che giocava con un naso malconcio, che dimostava ancora una volta di essere lui quello dei gol pesanti. Io, da juventino, stavo guardando la partita dal divano di casa mia e mi stavo piano piano convincendo che un pareggio sarebbe andato pure bene sia per come si era messa la partita, sia per la classifica. Certo, a me sarebbe andato bene, ma non a una squadra che sta marciando a suon di record che rimarranno nella Leggenda del calcio. E allora vedo Pogba salire in cattedra prima con una punizione straordinaria fermata solamente dal palo, poi addirittura eseguendo un gol tramite una giocata stop e tiro da calcio d'angolo. Robe da matti. Roba da fuoriclasse. Se poi a tanta qualità individuale vedo una squadra capace di fronteggiare alla bravura tattica del Milan giocando con giocatori che andavano a occupare tutte le posizioni del campo (in particolare Alex Sandro, Bonucci e Marchisio) mi rendo conto che questa Juve sia qualcosa di veramente incredibile, gestita da un allenatore straordinario. E così la Juve vince a Milano, ma non solo, dimostra anche negli ultimi 20 minuti di gara che il risultato è legittimo. Nonostante la grande partita dei rivali. Nonostante tutta la grinta che avevano in corpo. E non mi resta far altro che togliermi il cappello, e di sperare da tifoso che questa squadra incredibile riesca a raggiungere questo obiettivo straordinario del quinto Scudetto consecutivo ma soprattutto che continui a crescere negli anni a venire e che venga presa come modello dalle altre squadre italiane per tornare finalmente a dominare tutti insieme in Europa. Andrea Petrarulo