Un altro tiro è andato fuori, l'assedio è serrato e Oblak deve rimettere il pallone in gioco. Minuto 88. O meglio 178, visto che la sfida in corso è il ritorno della Semifinale della Coppa più prestigiosa d'Europa. I racattapalle dell'Allianz Arena, come sempre, hanno già lanciato la palla in campo, lì, nella posizione giusta per eseguire il rinvio dal fondo. Ed è proprio in quel momento che il giovane portiere polacco si accascia a terra, fingendo (perchè non ci serve certamente un responso medico per capirlo) un dolore muscolare. Se ne accorge anche l'arbitro che, però, da prassi, deve far entrare i soccorsi pur indicando al portiere Colchonero l'orologio, facendogli capire quindi che quel tempo perso verrà recuperato. Già, ma non sarà la stessa cosa. Perchè quel tempo che passa aumenta il nervosismo della squadra avversaria, spezza il ritmo dell'assedio, lucida la mente ai giocatori biancorossi (per l'occasione vestiti di blu) e, soprattutto, va ad aumentare i minuti in cui l'Atletico Madrid risulta essere in finale di Champions League. Oblak, appunto, classe 1993,uno che non è nuovo a cose del genere. Perchè il giovane sloveno, non più tardi di 2 anni fa, eliminava una squadra più forte, col Benfica, dal sogno di poter disputare la Finale di Europa League in casa propria, la Juventus. Rea di aver commesso lo stesso errore del Bayern Monaco nelle due Semifinali: attaccare eccessivamente e in modo scriteriato. Il calcio, infatti, quest'anno più che mai, ci ha insegnato quanto sia importante la difesa. Bastano pochi esempi per dimostrarlo: la Juve si è ritrovata registrando i tre là dietro, il Leicester ha conquistato un campionato a suon di partite vinte con un gol di scarto e l'Atletico Madrid ha centrato la sua seconda Finale di Champions League in tre anni. E, per chi non lo sapesse, i Colchoneros sono la squadra con più clean sheet d'Europa. Simeone è riuscito nel "miracolo" di eliminare Bayern Monaco e Barcellona nella stessa Champions League grazie ad un gioco di squadra aggressivo, prudente, di cuore e fatto di reparti che si muovono insieme, ma col coltello tra i denti. Sembrano undici fratelli, che sanno come interpretare ogni momento della partita. Eppure ieri sera si sono trovati in difficoltà, a un certo punto sembrava fosse finita. E il Bayern, avvertendo questa sensazione(proprio come quella squadra bianconera all'Estadio Da Luz), ha voluto spingere, esagerando, e concendendo il fianco una volta, quando non era proprio il caso di concederlo. Griezmann:gol. E sono 30 in stagione, alla faccia di chi sostiene che questa squadra giochi solo in difesa. Guardiola, amante del suo calcio, viene battuto ancora una volta. Avendo la compagine più forte. Simeone perde, 2a1, ma va in Finale. Alla faccia di chi critica la sua idea di calcio. Vincente. Con Oblak, portiere di 23 anni che, come due anni prima, torna a giocarsi una Finale di una competizione Europea dopo essere stato (anche grazie alle sue furbate) il migliore in campo nella partita di ritorno. Chi vuol capire, capisca. Andrea Petrarulo