D'accordo, l'abbiamo detto tutti e più volte è stato ribadito a caratteri cubitali: questa Juve in Italia non ha rivali. Se solo dovessi pensare ruolo per ruolo chi sono i giocatori migliori nel nostro campionato per rendimento e qualità, credo che 8/11 della squadra che risulterebbe dall'analisi sarebbe composta da giocatori bianconeri. La maggior parte dei quali sono campioni che trascorrono o hanno trascorso l'apice della carriera a Torino (giusto per sottolineare il grande merito della Società). Ma una cosa mi è balzata agli occhi vedendo giocare a Buffon e compagni ogni singola partita della stagione: la Juventus è incompleta, migliorabile. Cosa intendo? Semplice, la compagine bianconera è una squadra che vive ancora troppo di fiammate, che non riesce a dominare e schiacciare le partite nell'arco dei 90 minuti. Soprattutto in Europa. Un dato allarmante di quello che sto dicendo è facilmente riscontrabile da tutti: la Juve il possesso palla spesso non lo vinceva. E quindi, su campi come quello di Monaco di Baviera, si è trovata costretta a difendere in 11 per 45', incapace di tenere il pallone, pur reggendo agli attacchi dei bavaresi con una grande organizzazione difensiva. Ma si sa, in Europa, la palla bisogna saperla giocare e tenere. Magari avrebbe passato il turno col Bayern (meritatamente), ma avrebbe dovuto fare altre prestazioni di grande sacrificio (e tutt'altro che dall'esito scontato) contro squadre che presentano una qualità di gestione della palla migliore. Per carità, non sono tante queste squadre, ma ci sono. E sono quelle con cui bisogna confrontarsi ogni anno. Nella scorsa campagna acquisti la Società Juventus ha operato in maniera egregia sul mercato ma a mio avviso, se vuole salire sull'ultimo gradino che la separa dalle Big d'Europa, deve cercare di completare la squadra con due centrocampisti di assoluto livello, tecnici e di gamba. Che ti permettano di giocare a 4 in mezzo(come la Juve finalista dell'anno scorso) e di avere almeno un ricambio top per ruolo. Riguardo gli altri reparti penso che la squadra sia da vertice, con tante soluzioni diverse per giocare in differenti maniere. Certo, ci sono le situazioni spinose (vedi Morata) da risolvere, ma il risultato finale dipenderebbe sempre dagli eventuali rimpiazzi. E il duo Marotta-Paratici di rado sbaglia scelte. Inoltre, credo che siano da considerare diverse cessioni: giocatori troppo spesso rimasti ai box, che vale la pena sacrificare per la causa nonostante il loro indubbio valore. Per finire, penso che la Società, se veramente vuole continuare questo ciclo vincente e sognare in ambito internazionale (come dichiarato a più riprese) debba cercare di trattenere i suoi pezzi più pregiati. A cominciare dal numero 10. Andrea Petrarulo