Buonasera, quella di domenica è stata una grandissima serata di Juve. Di Juve da calcio europeo, di 24 passaggi rasoterra prima del gol di Higuain. Di Juve a viso aperto dal 1' al 90' in cerca di comandare la partita continuamente sul campo dell'Inter di Antonio Conte: squadra dal gioco imbarazzante (lanci lunghi e sponde) come la sua Juve.
I risultati si son visti sui campi europei negli anni. Ahimè, in Italia, il calcio del leccese ha sempre funzionato e ancora continua a funzionare.

Ma volevo porre l'attenzione sull'uomo Antonio Conte, al quale dedico questa vittoria in tutta la sua pienezza.
Un uomo che parla di giornalisti che fomentano odio. E poi passa da Lecce a Bari e da Juve a Inter parlando di sputare sangue e di battaglie nelle sue conferenze.
Un uomo che alla Juve prima di un Juve-Inter disse "mai dire mai... un giorno potrei finire all'Inter", come se quella panchina la stesse già pregustando. Che andò in Nazionale a dichiarare "le vittorie che ottengo qui sono molto più emozionanti di quelle da altre parti (chiaro riferimento alla Juve).
Che ci abbandonò a Luglio a stagione iniziata parlando di ristoranti da 10 Euro e di utilitaria contro una Ferrari prima di Juve-Real.
Sì, il Real che l'anno dopo Allegri eliminò dala Champions con la stessa Juve di Conte.

Adesso quel piccolo uomo avrebbe paura per la sua stella. Definisce stupidi, ignoranti, non tifosi quelli che portano avanti quella petizione.

Io voglio dire una cosa ad Antonio Conte. Non dimenticherò mai il passato vincente con la nostra maglia. Ma gli atteggiamenti, le parole e i comportamenti non rappresentano per niente quello che io vedo in un simbolo juventino degno di avere la stella fuori dal nostro Monumento.
Aggiungo, citando lo stesso allenatore. "Oggi sono interista e lo sarò anche quando finirò qui". Poi che non si lamenti con gli altri se fomentano odio.

In bocca al lupo coi tuoi nuovi tifosi nei quali ti rappresenti. E che ti hanno voluto bene da sempre. Da quando ti diedero del dopato.