Le prossime settimane saranno decisive nel determinare il futuro professionale di Capitan Paolo Maldini. L'arrivo di Ralf Rangnick non dovrebbe portare cose buone all'ex difensore del Milan. Almeno sulla carta. Decisivo l'incontro del Dirigente Tecnico con Ivan Gazidis, entro breve giro. Questi sono i fatti obiettivi.
Per quanto i sentimenti, le sensazioni e gli umori di Paolo Maldini in questo momento, tocca solo usare l'immaginazione. E lo sforzo di tentare di immedesimarsi in lui, se ci venisse a trovare in una situazione così scomoda, a tratti spiacevole.
Principalmente una situazione per cui ci si trova per finire a un angolo, dopo una vita intera da protagonisti. Fa molto male, essere messi in un angolo, soprattutto dopo aver dato tanto. Esattamente quello che deve provare il Grande Capitano di sempre del club rossonero.

Dispiacere, frammisto, presumibilmente, a rabbia, anche se la grandezza di uno dei difensori più grandi di tutti i tempi impedisce a questi sentimenti negativi di rendersi palesi, visibili e disturbanti sul lavoro quotidiano che Paolo Maldini continua invece a svolgere in maniera irreprensibile, impeccabile.
Continua ad essere un punto di riferimento solido per i suoi giocatori alle prese con l'allenamento di squadra a Milanello. 
Esattamente come fa un buon padre, quando c'è una grave crisi nella sua famiglia, evita per protezione che questa possa trapelare ai figli e trasmettere a loro la stessa inquietudine e lo stesso dispiacere che lo agitano.
Non è buon viso a cattivo gioco, ma piuttosto il coraggio di resistere in mezzi alle avversità, in attesa di un'evoluzione migliore.
Come sta facendo Paolo Maldini, con quella discrezione e solidità d'animo che da sempre sono i suoi punti di forza, di un difensore che difende, per definizione, la sua squadra, fino all'ultimo minuto di gioco in campo.