Perché è nato il Fair play finanziario ? nasce essenzialmente per colmare l'enorme differenza tra squadre con situazioni economiche diverse, che spesso porta a una disparità sul campo da gioco con la conseguenza che l'intero spettacolo ne risente .

Dal punto di vista etico, porta anche a evitare sprechi incendi durante la finestra di calciomercato e soprattutto mira a evitare l'innalzamento dei debiti che una società di calcio deve affrontare annualmente.

Molti studiosi affermano che l'imput per tale rivoluzione è stata la campagna acquisti del Real Madrid nel 2009, che con il presidente Florentino Pèrez fù il protagonista di una campagna acquisti stellare , con l’acquisto record di Cristiano Ronaldo per novantaquattro milioni di euro. Oltre a essere troppo dispendiosa dal punto di vista economico, quel singolo acquisto fu il simbolo dello strapotere delle grandi società rispetto alle società che economicamente erano inferiori.

Ma quali sono essenzialmente gli obbiettivi del Fair play finanziario?

  • Dare al sistema finanziario delle società un ordine e una razionalità
  • Stimolare l'auto-sostenibilità delle società, soprattutto a lungo termine
  • Stimolare la crescita delle infrastrutture
  • Stimolare la crescita dei settori
  • Incoraggiare la società a competere soltanto entro i propri introiti
  • Accertarsi che le società onorino gli impegni finanziari nei tempi prestabiliti
  • Diminuire le pressioni sulle richieste salariali e sui trasferimenti
  • Limitare gli effetti dell'inflazione nel mondo calcistico

Tutto questo potrebbe portare molteplici vantaggi, ma purtroppo a oggi questo sistema non funziona.

Non viene erogato uniformemente per tutte le società e si tende a soprassedere a infrazioni che invece andrebbero punite , anche severamente.

Nel caso della società F.C Internazionale , tutto questo ha portato a notevoli limitazioni in sede di calciomercato e anche di sanzioni da parte della UEFA.

Ma come ci siamo arrivati? Probabilmente lo spreco di denaro e fondi da parte del Magnate Massimo Moratti e le sue dispendiose campagne acquisti, ma sarebbe riduttivo e indecoroso attribuire tutti mali della società a una persona soltanto.

Ma è arrivato il momento di accettare la situazione senza puntare il dito a qualcuno o qualcosa. Bisogna raggiungere il pareggio di bilancio e dopo aver adempiuto a tale onere ,bisogna spendere con parsimonia e in maniera intelligente.

Il Fair play finanziario c’è e ci sarà sempre, inutile mettere la testa sotto la sabbia, fa male alla società , ma soprattutto fa malissimo ai tifosi.

Finisco con una frase detta da Michel Platini che risale alla fondazione di tale ordinamento, ritenendolo un bene per il calcio mondiale : « Ci sono sempre state società più ricche di altre e indubbiamente ce ne saranno sempre. Tutto quello che vogliamo è che i club, più o meno ricchi, non spendano più di quanto guadagnano e che raggiungano la parità di bilancio, unico metodo certo affinché sopravvivano»

Qui nasce una domanda, caro Michel è vero la diversificazione sociale in una società composta da esseri umani c’è sempre stata, ma siamo sicuri che questa diversificazione viene fatta con criterio nel mondo del calcio,senza privilegiare le società che hanno un blasone storico e un patrimonio superiore? i soldi comprano qualsiasi cosa, anche le regole.