Novembre e dicembre sono stati due mesi difficili per il Napoli. Dalla ripresa dei campionati dopo l'ultima pausa nazionali, il bottino degli azzurri in campionato è deludente: 2 vittorie, 2 pareggi e ben 4 sconfitte. E pensare che dopo aver vinto le prime 8 partite di campionato, e in generale 10 delle prime 11, i partenopei sembravano i favoriti per lo scudetto. 
Questo brusco calo che ha portato il Napoli nel giro di poche settimane dal primo al terzo posto è dovuto sicuramente agli infortuni. Dal match di San Siro contro l’Inter, la squadra di Spalletti ha iniziato a perdere un pezzo pregiato dopo l’altro.  

Il primo è stato Osimhen, che ha avuto la peggio nello scontro con Skriniar, riportando fratture multiple scomposte dell’orbita e dello zigomo sinistro. L’attaccante ex Lille, che aveva iniziato alla grande la stagione con 5 gol in campionato e 4 in Europa League, potrebbe tornare in campo già il giorno della befana nel match in casa della Juventus, con l’ausilio della maschera protettiva per il volto. Tuttavia il ct della Nigeria vuole assolutamente convocarlo per la Coppa d’Africa (al via il 9 gennaio): se il giocatore volerà in Africa, in caso di un altro colpo pericoloso nella zona operata rischia di stare fuori per altri mesi, cosa che nessuno all’interno del mondo Napoli si augura. 

Il giorno seguente all’infortunio di Osimhen, Zambo Anguissa ha riportato una lesione all’adduttore, che lo ha costretto a saltare 3 gare di campionato e 2 di Europa League. Tornato in campo un paio di settimane fa, il camerunense sembra essersi ristabilito. Tuttavia a differenza di Osimhen, la sua presenza in Coppa d’Africa sarà certa, dunque Spalletti dovrà farne a meno per quasi tutto il mese di gennaio. 

Il 28 novembre il Napoli ha giocato forse la miglior partita della stagione fin qui, considerando i due infortuni sopra citati, il gioco espresso e la qualità dell' avversario che aveva di fronte: con il 4-0 rifilato alla Lazio degli ex Sarri e Hysaj, i partenopei avevano ritrovato la brillantezza della prima parte di stagione. Nemmeno il tempo di gioire che 3 giorni dopo, nel 2-2 (da 0-2) in casa del Sassuolo, Spalletti ha perso altri 3 titolarissimi in un colpo solo: Insigne (problema muscolare al polpaccio), Fabian Ruiz (tendinopatia all’adduttore) e Koulibaly (distrazione al bicipite femorale). Il capitano del Napoli è rientrato nella sconfitta casalinga con l’Empoli, prima di fermarsi di nuovo a causa della positività al covid. Lo spagnolo potrebbe rientrare dopo la sosta natalizia nel big match contro la Juventus. Per il senegalese invece, vale lo stesso discorso fatto per Osimhen: un suo eventuale impiego in Coppa d’Africa potrebbe provocare una ricaduta, perciò anche le sue condizioni saranno da monitorare le prossime settimane. 

Il Napoli al termine del girone d’andata è terzo con 39 punti, 7 in meno dell’Inter capolista. Indubbiamente c’è un po’ di delusione, per via dei soli 8 punti conquistati negli ultimi 2 mesi: Inter e Milan hanno messo la freccia di sorpasso, Lazio, Fiorentina, Roma, Juventus e soprattutto Atalanta si sono avvicinate. Nonostante questo, prima degli infortuni, il rendimento era eccellente, come dimostrano, oltre alle 10 vittorie, anche 23 gol fatti e appena 3 subiti nelle prime 11 di campionato. Non è un caso che da quando i 5 pilastri della rosa hanno alzato bandiera bianca siano arrivati momenti di difficoltà.  

Probabilmente il Napoli faticherà a lottare per lo scudetto con l’Inter, perché fino a quando avrà i suoi migliori giocatori fermi ai box potrà lasciare altri punti per strada. La sensazione però è che, quando la rosa sarà di nuovo al completo, i partenopei abbiano tutte le carte in regola per ottenere quell'accesso in Champions che era l’obiettivo primario la scorsa estate e che manca dalla stagione 2018-19. D’altronde, quando si tratta di qualificarsi per la Champions, Spalletti è una garanzia: sia nel ritorno alla Roma, che nell’esperienza all’Inter, ha sempre centrato l’obiettivo, e può farlo tranquillamente anche al Napoli.