Mattia De Sciglio, una vera e propria "fissazione" di mister Max Allegri oppure terzino giusto per la corsia Juve?
La risposta è molto semplice. La valutazione di De Sciglio alla Juventus, al termine dell'annata appena terminata, non può essere positiva. Indubbiamente De Sciglio al Milan non ha lasciato un bellissimo ricordo, se non quello di aver debuttato in serie A con i colori rossoneri e di aversi fatto inizialmente un bel nome con tanto di "coccole" da parte di tanti giocatori, allenatori e critica giornalistica. Doveva essere un "Tassotti-Bis" ma così non è stato.
De Sciglio come Maldini? De Sciglio come Costacurta? Non diciamo fesserie. La curva rossonera anche nella passata stagione lo aveva fischiato in più di un'occasione, all'insegna di un feeling effettivo mai nato, se non nel periodo iniziale in cui in tanti avevano enfatizzato l'operato di Mattia sulla fascia. Ma erano elogi provvisori e probabilmente esagerati, perché De Sciglio non ha mai mostrato di essere un terzino all'altezza della situazione. Probabilmente mister Antonio Conte lo aveva un po' rilanciato durante la sua era azzurra agli Europei, ma molto presto le sensazioni positive si sono trasformate in critiche ed illazioni.

Alla Juve De Sciglio è stato voluto fortemente da Max Allegri che ha visto in Mattia l'uomo giusto per il versante juventino. La decisione di Allegri è stata più importante dei giudizi della società e di Marotta. Questi sono ancora convinti delle qualità del terzino ex Milan ma probabilmente stanno ridimensionando il loro giudizio iniziale. Guardiamo ora al rovescio della medaglia. De Sciglio, schierato da titolare nel match di campionato tra Juventus e Napoli, ha ottenuto un giudizio complessivamente positivo da parte degli addetti ai lavori, nonostante non abbia praticamente mai fatto un cross e abbia commesso un paio di leggerezze in difesa che avrebbero potuto mandare il Napoli in gol. Su Insigne, in linea generale, l'ex Milan aveva coperto bene in fase difensiva, limitando al massimo le giocate del folletto napoletano.
La sufficienza per l'ex Milan in quell'occasione c'era stata, ma se andiamo a fare una valutazione a 360 gradi va confessato che Mattia non ha mai fatto vedere di essere un terzino capace di saltare l'uomo e di proporre un cross per le punte.

In fase offensiva non eccelle di certo, in quella difensiva può ancora crescere ma sicuramente può andare in difficoltà con esterni più veloci e fisici di lui. Insomma, le caratteristiche o meglio le qualità del curriculum di Mattia De Sciglio ancora non sono molto chiare, dunque spetta al buon Mattia saperle metterle in mostra. Ma non nel medio-lungo periodo, bensì nel breve, brevissimo periodo perché altrimenti sarà davvero troppo tardi. De Sciglio dovrà continuare a lavorare sodo, con umiltà e senza dare occhiate a un passato trascorso "con molti bassi e pochi alti".
Allegri lo saprà magari far tornare grande, ma l'ex Milan deve essere capace di far vedere, una volta per tutte, di che pasta è fatto. Soprattutto in Champions League. Come dire, Matty se ci sei batti un colpo...