La domanda che mi pongo e che pongo a chi ha la sfortuna di essersi imbattuto in questo articolo è: "si può essere vicini a vincere il nono scudetto consecutivo ed essere delusi?"

Considerando che devo provare a rispondere su un argomento che quanto meno mi appassiona, ossia la Juve, proverò a fare un'analisi lucida e razionale, ripeto LUCIDA e RAZIONALE.

Il tifoso Juventino nell'ultimo decennio, si è trovato nella "scomoda" situazione di vincere tanto e, alla stregua di una qualsiasi atra droga, anche la vittoria continuata nel tempo chiede "dosi sempre maggiori" e fa perdere lucidità nel giudizio.

E' ormai trascorso un anno dal famoso, quanto incomprensibile, hashtag #Allegriout, dove buona parte della tifoseria bianconera chiedeva la testa del precedente mister, non perchè non avesse vinto, ma perchè ormai vincere non era più abbastanza. Da maggio del 2018, infatti, è stato istituito un trofeo che la Juve non è riuscita ancora a vincere, si tratta dello "Scudetto del bel gioco".

Dopo un anno, il 2019, in cui l'unico evento rilevante è l'uscita dalla Champions League ad opera dell'Ajax, in quanto lo scudetto era già stato vinto a Febbraio, il tifoso si fa prendere dal nemico peggiore per un calciofilo: LA NOIA.

Quest'anno (ed eccoci arrivati al nocciolo della questione), la Società decide di dare il benservito a mister Allegri, per andare in una direzione diversa, verso una filosofia calcistica diversa: dalla tattica alla tecnica.

Ma qui sorge un'altra domanda, che può e dovrebbe far riflettere tutti: "La scelta di Sarri è motivata dalla volontà di un cambio di mentalità, o dalla semplice considerazione che, bruciato Allegri e perso Zidane, non c'era molto altro disponibile in giro?"

Il mio giudizio (abbastanza morbido) sul tecnico di Figline Valdarno è, infatti, spinto dal voler rispondere a questa seconda domanda. La scelta di Sarri, infatti, è la classica foglia di fico di una società che, a giugno del 2019, aveva una rosa che valeva poco (confrontata a quella di altri top club europei) e che necessitava di chi potesse far sì che alcuni giocatori potessero essere messi in vetrina, per cessioni future.

Quando ci si lamenta di Sarri, infatti, la prima lamentela sarebbe da fare a chi non gli ha "regalato" un regista (che nessuno mi dica che Pjanic è un regista), pur sapendo che tutto il suo gioco si fonda su questa pedina imprescindibile.

Altre lamentele riguardano l'incapacità di produrre la stessa "qualità" di gioco fatta vedere a Napoli, dimenticandosi, forse, che in squadra abbiamo dei ferri da stiro come Matuidi e Danilo, oltre che un ex giocatore (ahimé) come il Pipita.

Un punto sul quale rischierò di prendermi gli insulti, è che il limite più grosso affinchè attecchisca un gioco più "bello" è la presenza di troppi "senatori", molto agée e poco propensi ad "imparare" un nuovo modo di fare calcio. 

In fondo, quando si vuol capire se Sarri sia riuscito almeno in minima parte a lasciare un segno in questa squadra, faccio solo qualche nome: Dybala (rinato e messo al centro del progetto), Bentancur, Demiral, DeLigt (qualcuno ha per caso visto qualche assonanza con la crescita esponenziale che negli anni "napoletani" aveva avuto Koulibaly?)

 Concludendo il dicorso Sarri, io credo che la Juventus per DNA sia agli antipodi da un allenatore come Sarri, e non lo avrei mai preso alla Juve (così come neanche Guardiola, per lo stesso identico motivo). Ma da quando è stato "annunciato" dalla Società come nuovo allenatore della Juventus, l'ho supportato, come fatto con Allegri prima di lui e Conte ancor prima. L'unica vera parola che conta, dal mio punto di vista, è la vittoria. 

E mi sembra almeno ridicolo che alcuni tifosi rimpiangano Allegri che vinceva senza bel gioco, perchè l'allenatore attuale vince (si spera) senza bel gioco. E, probabilmente, sono anche gli stessi tifosi che un anno fa esultavano per l'esonero del tecnico livornese.

Sarri,  andrà valutato almeno il prossimo anno (se verrà confermato e se verrà ascoltato sul mercato). Altrimenti, chi lo ha scelto avrà sbagliato e non lui. Se prendi Sarri, sai cosa prendi, quindi la società, se era veramente convinta della scelta, doveva essere anche più "presente" nel supportarlo (sul mercato e durante la stagione).

Per chiudere, spero che i "musoni" riescano ad esultare nel caso di conquista del nono scudetto consecutivo, perchè ogni vittoria è sempre la conclsione di un percorso duro ed aspro; vincere non è scontato, non è semplice, ma, si sa, che è l'unica cosa che conta.