Nel calcio ci sono errori ed errori, ci sono errori che passano inosservati ed errori grossi quanti macigni. Ci sono errori che vengono sottaciuti, o meglio, che non vanno considerati errori perché non siamo mica il Paese della dietrologia e della polemica facile (giusto?).
Ecco, allora io voglio partire dai "non errori"... da quelle cose passate un po' in cavalleria perché in fondo, hanno rubato per tanti anni... ora che l'aria è cambiata (ma poi se si tornerà a vincere invece sarà sempre la stessa solfa) vogliono attaccarsi a queste piccolezze?

Premetto che la partita si è persa per altri motivi, ma trovo ai limiti del ridicolo che a decidere su un ricorso richiesto dal Napoli sia un napoletano (a prescindere o meno dalla fondatezza o meno del ricorso sulla quale si può andare a sindacare) e trovo un altro errore macroscopico da parte della Lega Calcio, quel "Palazzo" che per tanti anni è stato governato dalla Juventus, non prendere nemmeno in considerazione che far giocare questa giornata di Campionato nonostante alcune squadre (Juventus e Udinese su tutte) abbiano mezza squadra titolare indisponibile. Ma non siamo mica qui a creare corsi universitari sulla regolarità del campionato o a chiedere udienze parlamentari...

Ed ora passiamo al campo.
La partita inizia, passano 22 secondi e il Napoli infila il coltello in una difesa più molle  del burro, ma Tamar-Politano ci grazia. Il leit motiv è chiaro: Napoli sempre con la palla, passaggio ad Insigne e filtrante a superare la difesa per mettere gli attaccanti davanti alla porta. Poi un miracolo sportivo: Manolas, si ricorda che in estate è stato accostato alla Juve ed in un momento di confusione decide di mettere un po' di pepe alla partita. Da lì le terze linee della Juve, e giocatori che forse non meriterebbero di giocare neanche alla Salernitana, iniziano a crederci e grazie ad un Locatelli "normale", nel senso che semplicemente sa fare il centrocampista (cosa che non si può dire per gli altri elementi della rosa) sembra giocare anche discretamente. Purtroppo, però, una volta lanciata in avanti, la palla finisce nei piedi di Bernardeschi o Kulusevski, con un epilogo già scritto: palla in fallo laterale o palla persa.

Il secondo tempo è un copione che farebbe invidia ai più grandi maestri dell'horror: basta l'ingresso in campo di Ounas per non farci più superare la metà campo. È un assedio. La Juve non ha più la forza per ripartire e risalire. Se poi aggiungiamo che Kulusevski sbaglia qualsiasi decisione, fosse anche solo quella di cercarsi un fallo per far risalire la squadra, e che Bernardeschi si trova a dover fare il terzino a tutta fascia, quando l'ultima volta che ha superato l'uomo è stata nel 1992, diciamo che non ci siamo aiutati nel compito.
Ma per qualche miracolo sportivo, la Juve è ancora lì e il Napoli anche se ci prova con un assedio non riesce a sfondare. Ecco allora che scende in campo San Gennaro nelle vesti di un ex portiere polacco che regala emozioni (non per forza positive) e soprattutto gol: tiraggir di Insigne senza pretese, il Polacco la tocca quel tanto che basta per metterla sui piedi del tamarro Politano ed è uno a uno.
Il finale è degno di un giallo di Agata Christie: corner... Kean... Tek... Koulibaly... Gol... fotografia e tutti a casa!

Come nei migliori gialli, io ancora mi sto chiedendo chi sia il colpevole: Tek che con palla nell'area piccola resta incollato alla linea o Kean che arriva scordinatissimo sulla palla e la indirizza verso la propria porta? In questo caso mi sentirei di dare colpa alla sfortuna.
E quindi la sagra dell'errore volge al termine. Il Napoli conquista tre punti meritati contro una squadra che ha imparato a soffrire ma che per calo fisico e distrazioni del portiere ha lasciato sul campo almeno 5 punti (tre oggi e due a Udine) e che ha tanto lavoro da fare per diventare innanzitutto una squadra.

Concludo l'articolo evidenziando quello che per me è l'errore di tutti gli errori: dall'addio di Allegri o forse con l'avvento di Cristiano, questa squadra non ha più avuto un vero progetto tecnico, sembra lavorare alla giornata solo guardando al bilancio e mai al campo. Cambiare tre allenatori in tre anni, tre assetti societari in tre anni denota che il problema è radicato ed inizia prima che arrivassero gli anni bui. La svolta ci potrà essere solo quando si tornerà a mettere al centro del villaggio il campo e non la banca... e non vedo il COVID come una giustificazione perché gli errori dei rinnovi sciagurati e dei parametri zero che valgono zero sono tutti pre COVID.
Questo è l'errore di tutti gli errori e pesa molto più di quattro papere del portiere.