Felicità: stato d'animo (emozione) positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri. E' passato tanto, troppo tempo dagli ultimi momenti di gioia per il popolo interista da ritenere un ripasso del suo significato essenziale. Procediamo con ordine: anno 2010, erano altri tempi, il tifoso interista raggiungeva l'apice della felicità vincendo tutto (o quasi) facendo incetta di trofei; poi ha inizio un lento e rovinoso declino fino a toccare i livelli depressivi del pre-calciopoli con una misera ottava posizione e fuori dalle competizioni europee nella passata stagione. Cambi societari, manovre di mercato sbagliate, cattiva gestione...alibi possiamo trovarne a bizzeffe, ma le giustificazioni sono fine a se stesse e non portano risultati a casa. L'ultimo ritrovato per entrare in Europa League era sperare in sentenze e penalizzazioni per levare il posto a chi ci ha preceduto in campionato...mi ricorda qualcosa, ma non vorrei ricadere nelle vecchie diatribe. La soluzione per riportare gioia nell'ambiente interista? Il calciomercato, ovvio! Tohir e i suoi dirigenti sono all'opera per creare una squadra competitiva e che piaccia a Mancini, così si acquistano esterni e centrocampisti stranieri e si vendono i calciatori italiani. Premettendo che il sogno di un'InterNazionale sta svanendo ed ormai quasi un miraggio, vendere i vari Santon, D'Ambrosio e sostituirli con Montoya e un altro (probabile) straniero, la vedo una scelta di mercato assai discutibile. Dopo la disfatta del mondiale si è parlato di valorizzare i calciatori italiani, infatti, un panchinaro del Barcellona sostituisce due giovani ragazzi italiani con notevole potenziale. Centrocampo altro tasto dolente, specialmente se dovesse ultimarsi lo scambio Melo-Medel, per carità, non sono affatto contrario a Melo perché ha avuto un passato juventino, ma quale società scambierebbe un neocampione titolare di Copa America per un giocatore più vecchio di quattro anni e che al massimo ha vinto due o tre campionati turchi? Per mettere il dito nella piaga e soffrire nel nostro masochismo, parliamo del caso più cocente: Shaqiri. Acclamato dalla folla come il campione risolutore delle disfatte nerazzurre, ha portato a casa un misero bottino (15 partite con un solo goal all'attivo) tanto da esser messo fuori rosa. Forse è stato pagato troppo, forse non era fatto per il progetto di Mancini, sta di fatto che ieri come oggi si prendono panchinari di lusso venduti come risolutori e dopo mezzo anno capiamo perché non erano titolari nelle loro squadre di provenienza: sinceramente con Jovetic sento puzza di bruciato, ma spero vivamente di sbagliarmi. Probabilmente verrò additato come untore o jettatore, ma se spulciate un mio vecchio tweet, scambiato proprio con calciomercato.com, leggerete le mi perplessità anche nei confronti del mercato di un anno fa, quando tutti acclamavano il mercato nerazzurro con i grandi colpi dei vari Vidic e Osvaldo. Quest'anno spero che siano i giocatori a smentire le mie profezie di Cassandra sul campo, in alternativa, come diceva un caro amico: "fai una cosa buona, datti all'ippica!"