Un tempo c'era la speranza. Il 14 novembre, con la panchina dell'Inter affidata a Mancini, il popolo nerazzurro salutava il ritorno del vecchio allenatore come salvatore della patria con la speranza di risollevare una stagione disastrosa. Dopo le prime uscite convincenti, anche se con scarsi risultati, tutti credevano che gli orrori mazzariani erano solo un brutto ricordo, assieme al calciomercato fallimentare estivo. Dopo la sosta natalizia, i festeggiamenti e le illusioni sono stati alimentati più dai "grandi" acquisti che dalle prestazioni vincenti e dai punti in classifica. Mercenari tedeschi e svizzeri sono scesi in terra lombarda, acclamati a San Siro come gli eroi in grado di sbaragliare i rivali in campionato. Eppure, una squadra "provinciale", composta principalmente da giovani italiani ha affondato la corazzata Internazionale con classe, superiorità calcistica e voglia. Sì, voglia di giocare a calcio, di divertirsi e di inventare sotto porta, quello che oggi all'Inter è mancato per gran parte dei 90 minuti. I giocatori che dovrebbero essere il faro del centrocampo sembrano spenti e in ombra, distratti forse da un futuro lontano da Milano; sono inesistenti: i tiri di precisione e di potenza sono ormai un ricordo degli annali calcistici, futili dribbling mettono in pericolo i propri compagni...manca cattiveria, aggressività, si fa possesso palla sterile nella speranza che qualcuno inventi qualcosa, che qualche luce si accenda, ma il buio è totale. L'Inter non sa che fare, sembra un incubo senza fine e Mancini non sa più che pesci pigliare. Lui ci prova, bisogna dargliene atto, ma manca la voglia, manca la grinta e queste sono le doti delle grandi squadre, di quelle che vogliono lottare fino alla fine e vincere. L'Inter passeggia in ombra ad Empoli, a Torino e al Mapei Stadium, che per buona parte dei primi 45 minuti sembrava lo Juventus Stadium. Che fine ha fatto la Grande Inter? Quella Pazza che vinceva, anche soffrendo, ma che ci provava fino in fondo? Forse Shaquiri, Puscas e Brozovic sono state le uniche note positivi del match, giovani e con voglia di fare o almeno di provare. Forse con Osvaldo è stato commesso un grave errore, forse lui avrebbe illuminato l'attacco con la sua imprevedibilità, forse l'ossessione di cercare il talento all'estero ha accecato l'Inter... forse sono supposizioni inutili, l'unica certezza è che avevamo una speranza, ed ora nulla più.