Ci risiamo, sembra quasi che il sottoscritto non sia interista o soffra di una grave forma di masochismo, sta di fatto che la maggior parte delle mie analisi, per non dire articoli, criticano fortemente la squadra del cuore. Forse sarò ancora troppo attaccato alle vittorie di Mourinhana memoria e non riesco (non voglio) accettare lo stato di fatto: l'Inter non è una squadra vincene! Eppure tutto era iniziato nel migliore dei modi: serie di vittorie, solidità in difesa e pochi goal, ma buoni! A nulla valevano le chiacchiere dei tifosi avversari, per me le loro accuse sulla "fortuna" e il "non-gioco" erano il sintomo di una forte invidia nei nostri confronti: è bastato un gennaio nero e un febbraio in rosso a per farmi riaprire gli occhi. Voglio tralasciare il fatto di un "mercato di figurine", dell'incapacità del Mancio di leggere la situazione, del gioco non espresso o delle critiche già mosse da tutti dalla seconda sessione di mercato, quello che voglio sottolineare è la completa assenza mentale dei giocatori nerazzurri in campo! In queste ultime partite l'unico uomo che ha preso di petto la situazione, che sembra voler svegliare la squadra da quest'incubo infinito non è un giovane da 30-40 milioni,ma un senatore che era quasi messo ai margini del progetto: Rodrigo Palacio. Solo in lui vedo il professiomista che suda, che lotta su ogni pallone e che sprona l'azione. Gli altri, escluso Handanovic, sembrano dei zombie in campo, incapaci di interpretare le azioni, hanno un volto spento e sembra aspettino con ansia la fine di questo campionato. Troppo facilemente raddoppiati senza essere assistiti, troppi palloni persi ingenuamente e troppe occasioni mancate. Non so cosa potrà mai sollevare quest'Inter, sarò sincero, neanche Mourinho può cavare il sangue dalle rape, per questo credo sia inutile cambiare l'allenatore...però forse se a Gennaio fosse venuto un centrocampista dai piedi buoni, idee chiare e geometrie, forse, e ripeto forse, ora starei a scrivere elogi e belle parole, ma forse non sarei stato neanche interista.