"La vittoria finale non è così lontana".
Il commento del ct Regragui al termine della partita contro la Francia dimostra l'orgoglio dei "Leoni dell'Atlante" maturato durante l'intero percorso mondiale.
È stato un cammino intenso: in un girone di ferro con avversarie del calibro di Croazia e Belgio, nessuno si aspettava che la squadra capitanata da Roman Saïss potesse concluderlo in testa con un solo gol subito (autogol di uno sfortunato Nayef Aguerd nella partita contro il Canada).
La favola marocchina inizia a concretizzarsi agli ottavi, contro una temibile Spagna che con un possesso palla asfissiante mantiene il pallino del gioco per l'intera partita senza però trovare la via del gol.
Si arriva alla "lotteria" dei calci di rigore - risultati già fatali per la "Roja" durante la semifinale di EURO 2020 contro l'Italia - dove tutto è possibile ed ogni pronostico sembra poter essere ribaltato.
Sarà l'estremo difensore Bounou ad ipnotizzare dal dischetto prima Soler e poi Busquets, dopo il palo di Sarabia. Il rigore decisivo realizzato da Hakimi con un pallonetto delizioso fa impazzire lo stadio Education City, l'intero popolo magrebino e tutto il mondo arabo.
L'immagine più dolce e iconica del post-partita rimarrà il bacio del difensore ex Inter alla mamma Fatima presente in tribuna.

Sabato 10 dicembre. Il Marocco sfida il Portogallo di CR7 reduce dal risultato tennistico degli ottavi contro la Svizzera e con il morale alle stelle. Una partita tesa, i lusitani hanno indubbiamente maggiori qualità tecniche, padroneggiano il gioco e aspettano il momento giusto per affondare il colpo. 
Lo stadio Al Thumana di Doha è una bolgia, il possesso palla dei portoghesi è accompagnato dai fischi assordanti del pubblico di fede marocchina. 
41 minuti sul cronometro: Attiat-Allah crossa dalla sinistra un pallone tagliato che En-Nesyri colpisce di testa saltando 2 metri e 78 centimetri e infila il pallone in rete anticipando l'uscita maldestra del portiere portoghese Diogo Costa.
Al minuto 44 la traversa di Bruno Fernandes grazia Yassim Bouonou. Il portiere del Siviglia si fa trovare pronto prima al minuto 82, deviando il pallone diretto all'incrocio dei pali sul tiro di Joao Felix e poi al 90esimo, dimostrando grande reattività sul tiro di Cristiano Ronaldo, subentrato nel secondo tempo.
L'ultima emozione del match è al minuto 96, quando Pepe spreca con un colpo di testa il gol del pareggio. Testa che sarà baciata da El Yamiq subito dopo.
Triplice fischio. Lo stadio esplode di gioia mentre uno sconsolato Cristiano Ronaldo scoppia in lacrime nel tunnel che porta agli spogliatoi. Hakimi si sdraia sul prato con gli occhi sognanti rivolti verso il cielo.
Nel rettangolo verde scoppia la festa: Bonou fa entrare il proprio figlio con cui scambia due passaggi mentre Boufal festeggia ballando in campo con la mamma. Il ct Regragui viene lanciato al cielo, sorretto dai propri giocatori.
Il Marocco scrive la storia e diventa la prima nazionale africana a qualificarsi in una semifinale di un mondiale.

Mercoledì 14 dicembre. Marocco-Francia è molto più di una partita, non solo per quanto riguarda l'ambito sportivo ma per tutte le questioni storiche relative al protettorato francese istituito nel 1912 sino all'indipendenza del 1956.
Il miracolo sportivo questa volta non riesce e "Les Bleus" conquistano la loro seconda finale negli ultimi due mondiali espugnando l'Al Bayt Stadium grazie ai gol di Theo Hernàndez e Muani.
I sogni marocchini si concludono e i protagonisti di questa intramontabile storia si inginocchiano piegando la testa verso il terreno di gioco. L'azione del Sujud - il ringraziamento islamico - ha accompagnato la nazionale marocchina al termine di ogni partita.
Ma la favola non è ancora terminata, domani Sabato 14 dicembre si disputerà la finalina contro la Croazia che sancirà l'ultimo capitolo di questa indelebile storia.
Nella cartina geografica del calcio si sono allargati i confini, gli indomabili Leoni dell'Atlante sono passati dall'essere considerati degli outsider a raggiungere i vertici del calcio mondiale.