Ho letto su Internet parlare di scudetto. Alla terza giornata. Ho letto “amici” criticare Cristiano Ronaldo come fosse l’ultimo fesso passato in Serie A. Ho letto tifosi che scambierebbero qualche scudetto per una Champions. Ho letto “colleghi” juventini criticare Allegri in diversi momenti, durante queste 3 giornate. Il mister bianconero si ritrova d’altro canto ad esser ancora lì. Sempre in cima, in quella classifica che da 7 anni ormai vede la Juventus prima nel campionato italiano.

Scorrendo ancora nei commenti sotto un post, un tifoso scriveva invece di come si riconosceranno i veri tifosi bianconeri, e di come saranno quelli che piangeranno alla perdita del primo titolo (dovrà pur avvenire prima o poi). Mi ha dato da pensare. È vero. Personalmente dopo tutti questi anni sento lo scudetto quasi come un atto dovuto. Una proprietà. Quando arriverà quel momento, non so come la prenderei. Ripenso magari all’anno scorso. Inter-Juve. 2-1 all’84mo. L’abbiamo perso. Pensavo questo. Solo questo. La mente era bloccata. Il cervello non riusciva ad elaborare un pensiero. Il vuoto. La voce dei telecronisti alla televisione era un sottofondo. L’udito era compresso, come in aereo. Al gol di Higuain non ho esultato. Sono rimasto fermo, ho sorriso. Una liberazione. Quella sensazione di quando pensi che ti stia per succedere qualcosa di brutto e alla fine va tutto bene.

Quindi non so voi cosa farete quando perderemo il primo scudetto. Io so soltanto che probabilmente, in quel giorno, mi si spezzerà il cuore.
Quindi ancora, cari amici bianconeri, criticate meno e tentate di goderne di più. Difendete la Juve, soprattutto quando vince. Sempre. Spesso, “Siuuuuuuuuuuu”