Bonucci non è un traditore! 
Il passaggio dal Milan alla Juventus con la possibilità di un clamoroso ritorno può far pensare il contrario, ma io non ci sto.

L’anno scorso Bonucci si è trovato nella posizione di dover lasciare la Juve. Scelta sua, dell’allenatore, della società o condivisa non ci è dato saperlo, ma è andata così. Si parlava di premier ma alla fine la scelta nel giro di 24 ore è ricaduta sul Milan dopo un primo sondaggio anche dell’Inter, motivo? La famiglia preferiva rimanere vicino Torino, quindi Milano (100km cca).
Conosciamo tutti benissimo la situazione famigliare di Leo e i problemi del piccolo Matteo; l’anno scorso, sempre le solite voci di spogliatoio parlavano proprio delle sue cure seguite da un medico italiano e di conseguenza la non volontà di trasferirsi all’estero.
A febbraio di quest’anno Juventibus ha riportato che la famiglia Bonucci era rientrata a Torino e che Leo facesse ogni giorno Torino-Milanello con sua auto. Restando lí a pernottare quando impossibilitato a rientrare. 

Io credo che in questa situazione il tifoso potrebbe anche chiudere entrambi gli occhi e tapparsi le orecchie, spegnendo magari un po’ le emozioni, soprattutto quelle legate all’orgoglio, ferito in quel luglio dell’altro anno e seguito da un trasferimento clamoroso.

Non ci è data sapere la reale vicenda, ma Bonucci è stato obbligato a lasciare la Juve, vuoi per errori suoi (probabilmente) o di altri. 
Io il rientro lo accetterei, il perdono dovrà meritarselo certo, duramente, ma la possibilità gli va data.

Per ciò che ha dato.
Per ciò che ha mostrato in maglia bianconera, per ogni urlo, richiamo, sfuriata dopo un goal o salvataggio in extremis.
Per l’orgoglio bianconero sfoderato ad ogni attacco alla sua Vecchia (ex) Signora.
Per ciò che ci ha fatto provare e magari per ciò che dovrà farci ancora provare.