Da inizio anno tanti opinionisti, giornalisti e persone del mondo del calcio si sono espressi sulla possibilità di vedere a maggio il tricolore a Napoli.

Io mi sento di dissentire da questa ipotesi (seppur con buone probabilità di riuscita) per una semplice ragione: la lunghezza della rosa.

A inizio anno scrivevo questo riguardo al mercato del Napoli:
Napoli: voto 6
Non me ne vogliano i Napoletani, ma senza far mercato è difficile dare un voto al mercato (scusate il gioco di parole).
Il vero acquisto di quest’anno a parer mio è il turnover, Sarri l’anno scorso ha avuto la pecca di far giocare sempre gli stessi 14, quest’anno li sta facendo girare di più e sarà quello che farà la differenza, abbinato al grande gioco della squadra ovviamente. I veri acquisti di quest’anno saranno Milik, Rog, Diawara e magari Ounas, che finalmente potranno trovare lo spazio che meritano; personalmente ho un debole per il croato, giocatore fisico con buona tecnica che può ricoprire tutti i ruoli del centrocampo.”

Bene, tornando al presente ho seguito il Napoli in queste prime settimane, e ovviamente i complimenti sul gioco, sulla fase offensiva, sul carattere della squadra si sprecano. Ma ho notato un problema di fondo maggiore, ovvero l’impossibilità di fare sostituzioni in attacco e “per colpa” di Ghoulam anche la scelta in difesa inizia a scarseggiare.

Proviamo a pensare alla rosa della Roma, oltre ad avere almeno due giocatori per ogni ruolo, nel reparto offensivo figurano i nomi di Dzeko, Perotti, El Shaarawy, Under, Schick, Defrel e all’occorrenza Gerson; adesso proviamo a pensare a quella della Juventus e concentriamoci sempre sull’attacco: Higuain, Dybala, Mandzukic, Bernardeschi, Cuadrado, Douglas Costa e Pjaca.
Cosa significa questo? Che in una partita come quella di Verona di ieri, dove l’attacco titolare del Napoli “era scarico” sarebbe stato utile un cambio importante in avanti, anche a livello tattico magari. La rosa del Napoli però, tranne che a centrocampo, non permette rivoluzioni tattiche o sostituzioni importanti e di conseguenza la squadra si troverà ad affrontare altre partite come quella di Verona; andando a considerare poi che ormai le piccole con le big si chiudono per tutta la partita e che il gioco del Napoli è sì spumeggiante, bello, veloce, ma è anche diventato “prevedibile”, nel corso del campionato può darsi che anche altre squadre riescano ad approfittare della cosa.

La sconfitta con il Manchester City di settimana scorsa inoltre, ha fatto tornare gli spettri degli anni scorsi, ovvero un Napoli imballato dopo la Champions (da cui di questo passo verranno eliminati), con poche idee e che si affida sempre ai soliti noti.
Sia ben chiaro che quello che cerco di dire non è che il Napoli non sia da scudetto, ma, che se magari a gennaio, De Laurentis decida di rinforzare seriamente la squadra, le possibilità si alzerebbero notevolmente, e non basta il buon Inglese per far questo.

In questo momento le vere Anti-Juve le vedo nell’Inter e nella Roma.
La prima perché ha trovato un allenatore come Luciano Spalletti, un autentico fuoriclasse, sia dentro che fuori dal campo; ricordo l’episodio in estate quando difese in ritiro Ranocchia, quando chiese ai tifosi che non volevano supportare “Questi” giocatori, di non seguire più l’Inter se era quello che pensavano. Un allenatore con gli attributi che non ha mai avuto paura di confrontarsi con altre realtà accettando spesso sfide difficili (esempio lo Zenit che sì gli ha permesso di vincere la lega russa e di fare esperienza internazionale, ma che allo stesso modo ne ha “bloccato” la successiva crescita).
Oltre il fattore “S” considererei anche l’assenza dalle coppe dell’Inter, un vantaggio in vista del campionato in quanto ad esempio la Juventus l’anno scorso superò le 50 partite stagionali, mentre l’Inter arriverà massimo a circa 42/43 partite, avendo quasi sempre una settimana per preparare ogni Match.
Ultimo fattore ma non meno importante sono i tifosi, sì i tifosi dell’Inter, sono juventino sia chiaro, ma il tifo e la presenza dei tifosi dell’Inter sempre, anche nei momenti bui, anche quando si perdeva contro il Crotone a San Siro, ci ricordano perché amiamo questo sport, perché siamo completamenti pazzi per questo sport.
Bonucci a inizio stagione parlava di un Milan che somigliava alla prima Juventus di Conte, ma, in tutta onestà, dallo svolgimento del mercato, alle dichiarazioni fatte, all’umiltà nel non aver mai parlato di scudetto, al non essere in coppa, credo che l’Inter somigli di più a quella squadra.
Poi c’è un altro punto, l’Inter con Spalletti e lo stesso Sabatini al momento la vedo meno antipatica degli ultimi anni, la vedo diversa, forse, a livello di puro “stile” la migliore composizione societaria e tecnica dal 2010 ad oggi.

L’altra squadra che mi sento di dire che potrà dar filo da torcere alla Juventus è la Roma, a inizio anno l’ho sottovalutata onestamente, non credevo in Di Francesco e in alcune operazioni di mercato, ma, la squadra gira.
Consideriamo che Defrel ancora non ha dato nessun tipo di apporto, che El Sharaawy finalmente sembra aver capito come deve giocare, che Schick non ha ancora visto il campo, e che altri giocatori come Karsdorp sono sempre stati in infermeria, mi sento di dire questa squadra è la più completa insieme alla Juventus.
Di Francesco ha portato serenità all’ambiente, probabilmente anche l’uscita di Totti dallo spogliatoio ha tolto un po' di pressioni alla squadra. Ma quello che mi ha colpito più di ogni altra cosa in questa squadra è di aver trovato finalmente il cinismo da Big, quel cinismo che ti porta a vincere 1 a 0 anche giocando male, quel cinismo che ti porta i 3 punti anche quando non li meriti, quel cinismo che ha caratterizzato almeno gli ultimi 4 scudetti della Juventus.

Una menzione in questo articolo non può che meritarla la Lazio, probabilmente in questo momento insieme al Napoli giocano il miglior calcio d’Italia. Immobile è implacabile. La squadra gira e ha trovato in Luis Alberto soprattutto, ma anche ad esempio in Bastos delle certezze. Simone Inzaghi sta dimostrando di essere uno dei migliori allenatori in Italia, e di questo passo il salto in una big a giugno non è così utopistico. Sarà solo il tempo a dirci se avranno la giusta continuità per ambire a grandi traguardi.

Per concludere vorrei lanciare un appello alle squadre in Europa League, Milan, Lazio, Atalanta e forse Napoli (spero di no ma l’ipotesi è concreta): portate quella maledetta Coppa a Casa!