Lazio ed Inter, alla fine, si sono portate all'ultima giornata per decidere la corsa Champions, che per lungo tempo ha visto entrambe le squadre rallentare allo stesso momento, senza riuscire a sfruttare lo stop dell'avversaria (non da ultimo il pareggio della Lazio a Crotone 2-2). 

Mentre riflettevo sulle motivazioni che spingeranno le due compagini domenica sera, più che sulle formazioni che scenderanno in campo, mi è apparsa in maniera chiara una differente strategia di mercato e comunicativa delle due squadre. Sembrerà banale, ma la solidità dei due ambienti, sembra essere diametralmente opposta, prima di un match che vale una stagione intera.

Casa Inter: i nerazzurri, imbrigliati dal Fair Play finanziario, alla disperata ricerca della qualificazione in Champions League, hanno investito in giovani dal sicuro avvenire, arrivati come scommesse: Rafinha e Joao Cancelo. Entrambi, era sotto gli occhi di tutti, giocatori dalla tecnica sopraffina, ma, causa di ripetuti infortuni per l'uno, e di una maturità non ancora raggiunta per l'altro (22 anni da compiere), alla ricerca della consacrazione. Brava l'inter a scommetterci, visto che da qualche tempo a questa parte i due sono senza troppe discussioni tra i migliori in campo nerazzurri, spinti da motivazioni forse più fresche e rinnovate rispetto agli altri nerazzurri, o forse più semplicemente di una verve fisica straripante e in possesso di una base tecnica che in pochi nella rosa nerazzurra hanno. Sui due però pende una spada di Damocle grande quanto una casa: riscatti da 35 milioni di euro circa per entrambi e la sensazione che per Rafinha possa essere il prezzo giusto (l'inter proverà in ogni modo a riscattarlo), mentre per Cancelo la sensazione è che il Valencia si stia già fregando le mani se i nerazzurri (entro il 31 maggio) non eserciteranno il riscatto. La società milanese ha però già definito, nell'ordine, gli arrivi di Lautaro Martinez, promessa argentina del Racing Avellaneda, per 25 milioni, De Vrij, a parametro zero proprio dalla Lazio ed Asamoah, a parametro zero dalla Juventus, senza contare le voci di un contatto che va ben oltre il forte interesse per Ilicic. La stessa società, a dispetto talvolta delle parole degli agenti, non ha mai tentennato, dichiarando tutti incedibili: da capitan Icardi (per la verità forse più convinto lui di rimanere, che la società stessa) a Skriniar, veri protagonisti di questa stagione, passando per ogni altro giocatore coinvolto in notizie di mercato. Un comportamento ed una strategia volta a parare ogni colpo dall'esterno, concentrarsi su un progetto tecnico che prende forma sempre più anche per la prossima stagione e lasciando i ragazzi liberi di pensare al campo, con l'obbiettivo Champions ben impresso nella mente.

Casa Lazio: i biancocelesti hanno avuto più match-point, puntualmente falliti, ultimo dei quali quello di Crotone, che comunque non è mai stata, per nessuno, una passeggiata. La sfortuna ci ha messo un carico da 90, portando Inzaghi nelle ultime settimane a perdere due dei diamanti che più hanno brillato in questa stagione, e soprattutto hanno contribuito in maniera decisiva alla possibilità di qualificarsi in Champions League: Luis Alberto e Immobile. L'azzurro pare avere recuperato in extremis (quale sarà però la sua prestazione appena rientrato?), discorso diverso per il fantasista spagnolo, che non ha recuperato. Al di là di queste questioni, la Lazio nella figura di Igli Tare ha subito un vero e proprio pressing da parte dei media, per quanto riguarda le possibili uscite, adottando una tecnica, abbastanza buffa, di tapparsi la bocca e non rispondere ad ogni provocazione ricevuta. Tare ha comunque dimostrato al pari di Inzaghi di avere uno spessore adatto ad una squadra che punta a giocare la Champions League. Ciò detto la Lazio ha però perso De Vrij, subendo anche la grande scorrettezza da parte di non si sa chi, di veder rivelato il deposito del contratto dell'olandese all'Inter, dettaglio di grande rilievo vista l'ultima sfida in ballo. De Vrij a parte la Lazio sembra avere molto più da offrire che da acquistare: di Milinkovic-Savic non si contano più gli estimatori, Luis Alberto è corteggiato in gran segreto da molti club spagnoli e non, vista la valutazione di 30/40 milioni, Felipe Anderson che ha vissuto l'ennesima stagione borderline, con una metà da fantasma in casa Lazio, che aveva fatto pensare al definitivo addio, e una seconda metà che (causa infortunio di Immobile e altri) lo ha visto ancora protagonista e talvolta anche di ottime prestazioni, fermo restando che proprio il brasiliano sembra ora un grande colpo, visto le basse pretese che la Lazio può avere ma il valore tecnico e atletico indiscutibile di Anderson.

Insomma, strategie comunicative opposte, l'Inter a respingere ogni attacco, la Lazio a glissare nelle ultime settimane ad ogni domanda (una volta si diceva "chi tace acconsente"), segno di atteggiamenti diversi di due società che, almeno sembra, comunque andrà a finire hanno strategie opposte. L'inter, che vada o meno in Champions, sta costruendo il futuro, cogliendo le occasioni dove possibile e programmando il futuro nel caso di partenze illustri, e ha tracciato la propria via per i prossimi anni. La Lazio, che vada in Champions o meno, venderà, quanto possibile al maggior prezzo possibile, per poi provare, in stile Lotito, a ricostruire da capo. 

I "top club" europei hanno, però, insegnato che le società compatte ed organizzate, con un progetto tecnico, sono quelle che, anche sul campo raccolgono i risultati. Vedremo domenica sera come andrà, e "che vinca il migliore".