Il "vecchio" e il nuovo, la "Pulce" e il "Ragno". Lionel Messi e Julian Alvarez trascinano l'Argentina ai quarti di finale del Mondiale, dove affronteranno l'Olanda.

Per quanto l'Australia sia una Nazionale umile, ormai abbiamo capito che nessuna partita può essere vinta se la si approccia male e l'Albiceleste lo sa bene. Un altro protagonista della gara infatti, è stato il "Dibu", il portiere Emiliano Martinez che al 96esimo grazie ad un grande intervento ha evitato che i Socceroos pareggiassero. Questo succede perché la formazione di Scaloni, ha ancora dei cali di concentrazione e a volte si rilassa troppo concedendo spazio all'avversario. I discorsi sull'Argentina favorita alla vittoria finale quindi, lasciano il tempo che trovano poiché la squadra non è assolutamente al livello del Brasile o della Francia, inoltre perché mentalmente è ancora una squadra fragile. A caricarsi di tutta questa pressione però, ci pensa sempre Leo Messi che oltre ad aver segnato il suo primo gol in una fase ad eliminazione diretta di un Mondiale, sta vestendo sempre di più i panni del leader. La Pulce non è un leader carismatico che riesce a caricarti nello spogliatoio, Leo è silenzioso e il più delle volte in campo sembra che sia scontento quando è semplicemente pensieroso. Ciò che contraddistingue Messi, è che la carica lui la da con il pallone tra i piedi, non a parole. Già il fatto di sedersi accanto ad un fuoriclasse come il giocatore del PSG, potrebbe caricare qualsiasi calciatore che darà tutto pur di dimostrare di essere all'altezza. 

Messi: la luce in fondo al tunnel

Ad oggi l'Argentina è facile da leggere, quando si accende Messi, l'Albiceleste gioca bene e schiaccia l'avversario. Quando la Pulce abbassa il ritmo invece, l'Argentina viene dominata e rischia grosso. Ovviamente sarebbe sbagliato dire anche che la Nazionale sudamericana è solo Leo Messi, però i giocatori più attesi stanno fallendo e lo si capisce anche dalle scelte di Scaloni. Angel Di Maria? No, Alexis Mac Allister, Lautaro Martinez? No, Julian Alvarez, Leandro Paredes? No, Enzo Fernandez. I trascinatori di questa squadra per ora sono i calciatori che partivano dietro nelle gerarchie e che sono stati convocati un pò per caso. E mentre tutti chiamano a gran voce Paulo Dybala, l'ex giocatore della Lazio sceglie il Papu Gomez e la sua fiducia viene tradita anche dal fantasista ex Atalanta

Il punto critico: la difesa

Ciò che però fa più paura però è la difesa. La semplicità con cui ieri sera l'Australia ha riaperto la partita è stata preoccupante, perché dal gol di Goodwin, o meglio dall'autogol di Enzo Fernandez, l'Argentina ha mostrato tanta confusione dietro. Otamendi nonostante sia una colonna della retroguardia Albiceleste, si vede che sta arrancando e di certo Romero non lo sta aiutando. Molina invece, ieri ha giocato una partita anonima e anche i subentrati Montiel e Tagliafico si sono limitati a fare il "compitino", anzi il terzino del Lione incredibilmente continuava a spingersi in avanti non curante del fatto che il vantaggio fosse irrisorio. Poi c'è da dire che i Socceroos sono stati un pò una sorpresa, spinti dalla voglia di onorare il proprio paese sono andati ad un passo dalla gloria e come scritto sopra, solo un grande Martinez ha evitato la tragedia

Il prossimo avversario: l'Olanda

Ora la vera sfida arriverà il 9 dicembre al Lusail Iconic Stadium. L'Argentina si troverà di fronte l'Olanda di de Jong e Gakpo. La formazione Orange con abilità ed esperienza si è scrollata di dosso gli Stati Uniti, forse l'unica Nazionale che ha mostrato di saper giocare a pallone in questo Mondiale. Un 3-1 che non ha lasciato spazio ad altre interpretazioni, con un Dumfries indemoniato e un Depay ritrovato. La sfida inizia ad essere dura, anche perché dietro l'Olanda è una squadra solida e in contropiede fa malissimo. Gli esterni sono la vera sorpresa della squadra allenata da Van Gaal, con appunto il 26enne dell'Inter che piano piano sta tornando la furia che era e con un Blind sorprendentemente in gran forma e sempre impeccabile. Là davanti di scelte l'Olanda ne ha, con Depay, Gakpo, Klaassen, Bergwijn, Lang e volendo anche Xavi Simmons. L'Argentina dovrà essere brava a contrastare bene gli olandesi e dovrà partire dal presupposto che come hanno paura loro, i difensori Orange stanno già impazzendo per capire come marcare Messi e Julian Alvarez.

Alvarez, l'attaccante che ha mandato in depressione Lautaro Martinez

La punta del Manchester City è arrivata in Inghilterra un pò in sordina anche perché davanti la prima scelta è ovviamente Erling Haaland. Invece in queste ultime 2 partite ha fatto capire perché Guardiola l'ha voluto così tanto. Mentre gli argentini lo esaltano, a "piangere" è Lautaro Martinez che sente la pressione forse più di Messi stesso. Ormai il classe 2000 ex River Plate lo ha comodamente fatto sedere in panchina e se l'Australia avesse pareggiato mandando la partita ai supplementari, il capro espiatorio sarebbe stato trovato nel classe 1997 dell'Inter. L'ex Racing, entrato proprio al posto del Ragno, ha avuto sui piedi almeno 3 palle gol per fissare il risultato sul 3-1, ma il 25enne le ha sparate tutte alte sopra alla traversa. Diciamo che Lautaro è dalla partita contro l'Arabia Saudita che litiga con il gol, dopo quella doppietta fantasma annullata dal fuorigioco automatico. Si sa che è un ragazzo che ha bisogno di fiducia costante e soprattutto ha bisogno di star bene con sè stesso per poter rendere al meglio. Con la Seleccion sta accusando anche la mancanza di una seconda punta di accompagno, forse abituato troppo bene con Dzeko e Lukaku con la maglia nerazzurra. 

Il Mondiale

In sintesi, l'Argentina può vincere il Mondiale? Sì. Non bisogna essere ovviamente pessimisti, anche perché così come l'Arabia Saudita è riuscita a battere l'Albiceleste con dei giocatori non all'altezza della rosa di Scaloni, Messi e compagni possono battere il Brasile o il Portogallo. Proprio il Portogallo è l'altra squadra che tutti i tifosi di calcio monitoreranno, poiché tutti si aspettano e sperano di vedere una finale tra Messi e Cristiano Ronaldo che sarebbe "The Last Dance" per entrambi, per citare la serie tv su Michael Jordan, dato che probabilmente nel Mondiale Nordamericano del 2026 non li vedremo più all'opera. Forse visto l'andazzo di questa competizione, probabilmente la FIFA farà di tutto per far si che questa finale si possa realmente disputare, ma senza cadere nel complottismo. L'Argentina in sostanza si deve dare una svegliata se vuole tornare con prepotenza tra le favorite alla vittoria finale. Fino ad adesso abbiamo visto tanti sprazzi di talento da parte di qualche elemento e poi nient'altro, probabilmente se Messi non avesse sbloccato la sfida contro il Messico ora non stavamo parlando del quarto di finale che l'Albiceleste disputerà contro l'Olanda. Molto dovrà dare anche Scaloni, che non ha mostrato doti tattiche o da motivatore. L'unica qualità mostrata è stato il coraggio di togliere qualche spento senatore per dare spazio ai giovani o a chi la Nazionale fino a qualche mese l'aveva sempre vista in televisone.