Anche il Mondiale in Qatar sta volgendo al termine e presto riabbracceremo la nostra amata Serie A.
Nonostante l'Italia non abbia partecipato, la maggior parte degli italiani però, pur di affezionarsi a questa competizione, ha scelto una Nazionale da tifare per sentirsi un minimo rappresentata. C'è chi ha puntato sulle Nazionali più gettonate come Francia, Argentina, Brasile o Spagna. I più romantici, invece, hanno puntato su squadre date per vinte in partenza come Canada, Giappone o addirittura Costa Rica. La bellezza del Mondiale però, si nasconde proprio dietro a queste ultime formazioni citate, che molte volte hanno da offrire delle storie bellissime. Questo perché in ogni selezione c'è sempre un gioiello nascosto in grado di trascinare la squadra in moltissime situazioni. Giorno dopo giorno, partita dopo partita, ci siamo appassionati alle gesta di un giocatore che fino a qualche mese fa neanche conoscevamo. Quindi, per chi come me è attratto dal romanticismo calcistico, la doppietta segnata da Gue-sung Cho al Ghana, ha rappresentato l'ennesima favola stupenda scritta in un'edizione della Coppa del Mondo. Ma il coreano non è stato un caso isolato, bensì è stata una delle storie che ci hanno fatto capire il perché lo sport fa accendere così tanto la passione in un essere umano. Andremo quindi ad analizzare girone per girone, Nazionale per Nazionale, il giocatore che contro ogni pronostico è risultato essere decisivo per le sorti del proprio paese.

GIRONE A

CODY GAKPO (7 maggio 1999, Olanda): Nato ad Eindhoven, il 23enne del PSV è sicuramente stata la sorpresa degli Orange. Mentre tutti si aspettavano Depay, de Jong o Bergwijn, Gakpo è stato la risorsa offensiva principale della Nazionale di van Gaal con 3 gol in 5 presenze. Dal 2007 gioca nella squadra della sua città e le sue statistiche parlano chiaro nonostante non sia una punta: 135 presenze, 44 gol e 44 assist. Tutti i top club europei sono già sulle sue tracce e se il calciatore è rimasto in Olanda è solo grazie al suo ct nella selezione. Van Gaal, infatti, gli ha consigliato di rimanere per un altro anno al PSV, per evitare di perdersi la chiamata per il Qatar. Questa raccomandazione è stata a dir poco profetica, dato che questo Mondiale ha rappresentato la sua consacrazione. Nonostante la corsa degli Orange sia terminata ai quarti di finale, il classe 1999 è uscito a testa alta.

ENNER VALENCIA (4 novembre 1989, Ecuador): La sua carriera di certo non ha bisogno di prendere una svolta, però non si può non inserire in questa lista Enner Valencia. Dopo una carriera passata tra Ecuador e Messico, il 33enne nel 2014 ha la grande occasione in Premier League proprio dopo il Mondiale in Brasile. A puntare su di lui è il West Ham che lo preleva dal Pachuca e gli da fiducia. Purtroppo a causa di qualche problema fisico, il classe 1989 nel 2017 torna in Messico, al Tigres, dove ricomincia a segnare con continuità. Dal 2020 è la punta di diamante del Fenerbahce e dopo aver trascinato a suon di gol il suo Ecuador al Mondiale, in Qatar si è caricato per l'ultima volta la squadra sulle spalle. Il suo score è di gran lunga superiore a quello dei migliori attaccanti, anche se però i 3 gol segnati in 3 partite non sono riusciti a far passare il girone alla sua squadra. Ad USA 2026 Valencia avrà 37 anni e probabilmente non farà parte della spedizione nordamericana, ma diciamo che l'ex Everton è riuscito a lasciare il segno.

GIRONE B

JUDE BELLINGHAM (29 giugno 2003, Inghilterra): Nato a Birmingham, Jude Bellingham è uno dei talenti più forti della nuova generazione. A soli 19 anni ha disputato un Mondiale da titolare, risultando comunque uno dei migliori dei suoi. Cresciuto calcisticamente nella squadra della sua città, il giovane centrocampista è risultato talmente dominante da attirare nel 2020 l'attenzione del Borussia Dortmund. I tedeschi per strapparlo dal suo paese, hanno pagato ben 25 milioni di sterline ai Blues. Storia ormai nota è che il Birmingham ha ritirato il numero 22 indossato dal classe 2003 perché i soldi incassati dalla sua cessione hanno permesso di evitare al club il fallimento. In Germania Bellingham ha faticato ad ingranare, ma quest'anno è esploso definitivamente, conquistandosi la titolarità nell'Inghilterra e la chiamata del Liverpool. I Reds pur di riportarlo in terra inglese, sarebbero pronti ad offrire una cifra vicina ai 120 milioni al Dortmund. Al Mondiale nonostante nessuno si aspettasse un suo exploit, ha dominato il centrocampo dei Tre Leoni giocando tutte e 5 le partite segnando 1 gol e servendo 1 assist. Per ripetere, a 19 anni ha partecipato ad un Mondiale, meritando il posto da titolare e attirando les avances di Real Madrid, Liverpool e Manchester City. Il futuro dell'Inghilterra è Bellingham e nel futuro di Bellingham c'è l'Inghilterra.

TYLER ADAMS (14 febbraio 1999, Stati Uniti): Vero e proprio prodotto della rete RedBull, Adams è stato il motore e il Capitano degli Stati Uniti. Cresciuto a Dutchess, nel 2015 si approccia al mondo del calcio in MLS, approdando ai New York Red Bulls. Nel 2019 viene acquistato dal Lipsia dove ha la possibilità di giocare la Champions League e di farsi notare dai top club europei. Negli anni migliora sempre di più trovando anche continuità nelle prestazioni, che gli valgono la chiamata della Premier League. In estate infatti, il Leeds United sborsa 17 milioni di euro e se lo porta a casa. Ai Mondiali i suoi Stati Uniti rischiano di diventare la sorpresa della competizione, pareggiando ai giorni contro l'Inghilterra e sfiorando l'impresa contro l'Olanda agli ottavi di finale. Lui è sicuramente stato uno dei perni difensivi della rosa di Berhalter ed è andato a completare una formazione piena di giovani interessanti e che presto giocheranno nelle squadre più forti del mondo. Impossibile non citare Musah, Weah, Pulisic e Reyna, suoi compagni di Nazionale e protagonisti della Coppa del Mondo degli americani.

GIRONE C

ALEXIS MAC ALLISTER (24 dicembre 1998, Argentina): Paulo Dybala 16 minuti giocati, Alejando "El Papu" Gomez 109 minuti giocati, Thiago Almada 6 minuti giocati, Alexis Mac Allister 439 minuti giocati. Ma chi è il 23enne che ha rubato il posto ai veterani dell'Argentina? Semplice, un fenomeno. El Colorado è di proprietà del Brighton dal 2020, anche se ha iniziato a giocare con continuità solo quest'anno, con Graham Potter prima e Roberto De Zerbi poi. Negli anni ha giocato trequartista, mezz'ala e infine con l'allenatore italiano è finito addirittura a giocare come mediano di impostazione. Partito come terza/quarta scelta di Lionel Scaloni, la sconfitta contro l'Arabia Saudita nella prima giornata dei gironi, ha rimescolato tutte le carte in tavola e anche l'11 iniziale. Da quando è sceso in campo contro il Messico, non è più uscito dalle rotazioni e probabilmente disputerà la sua primissima finale di una Coppa del Mondo da titolare. Ciò che più mi ha stupito di Mac Allister è stata l'importanza che ha all'interno della rosa Albiceleste. Quando c'è da offendere lui è là, quando c'è da recuperare palla lui lo fa e se c'è da difendere fa anche quello. Le sue prestazioni hanno sovrastato quelle dei suoi compagni e se realmente l'Argentina vincerà il Mondiale, dopo Messi e Alvarez l'uomo più importante è stato sicuramente lui. Il giovane ragazzo partito dall'Argentinos Juniors è diventato grande rendendo fiera la sua famiglia e soprattutto indossando la maglia del suo paese.

GRUPPO D

RANDAL KOLO MUANI (5 dicembre 1998, Francia): La storia di Kolo Muani è sempre stata legata alla Francia e al Nantes, club in cui è cresciuto. Il 24enne ha giocato in tutte le categorie della squadra gialloverde, raggiungendo l'apice nel 2020 quando ha iniziato ad entrare nelle rotazioni di mister Gourcuff, sarebbe stato ancor più romantico ma purtroppo non stiamo parlando di Yoann il giocatore ex Milan. Il ragazzo si fa notare tra le file dei canarini e la svolta arriva con il cambio ruolo. Infatti, nonostante sia alto 187 centimetri veniva impiegato come ala destra quando il suo strapotere fisico è ciò che serve ad una punta di sfondamento. Nel 2022 le sue prestazioni lo portano al trasferimento che gli cambia la carriera. L'Eintracht Francoforte alla ricerca di un bomber d'area, va diretto sul classe 1998 facendogli firmare un quinquennale. Ed è proprio in Bundesliga che il tecnico della Francia Deschamps si accorge di lui e lo fa entrare nel giro della Nazionale, portandoselo addirittura in Qatar. Partito ovviamente come una delle ultime scelte, l'infortunio di Karim Benzema ha indubbiamente liberato spazio a Giroud, ma anche allo stesso Kolo Muani, che in semifinale ha la sua grande occasione contro il Marocco. Sul risultato di 1-0 per i francesi, un contropiede micidiale dei Bleus libera l'ex Nantes davanti alla porta che calcia e trafigge Bono. La Francia mette al sicuro il risultato e vola in finale per la seconda edizione consecutiva. Chissà se il ct ex Juventus nel momento del bisogno punterà ancora su di lui contro l'Argentina di Leo Messi.

GRUPPO E

RITSU DOAN (16 giugno 1998, Giappone): Il Girone E doveva essere il più scontato delle ultime edizioni della Coppa del Mondo, invece così non è stato. Partite da favoritissime, Spagna e Germania non avevano, purtroppo per loro, fatto i conti con il Giappone di mister Hajime Moriyasu. I nipponici partono fortissimo e con una prestazione tatticamente perfetta e una condizione atletica impeccabile, all'esordio stupiscono e battono i tedeschi per 2-1. Al centro del gioco dell'allenatore nipponico c'è sicuramente Ritsu Doan, fortissimo trequartista in forza al Friburgo. La sua carriera sembrava essere stata scritta già prima di raggiungere la maggiore età, tanto da essere inserito nella lista dei migliori 50 calciatori nati nel 1998 stilata dal The Guardian nel 2015. Ma si sa, non basta il talento per arrivare nel calcio, ci vuole soprattutto testa e la squadra giusta al momento giusto. Purtroppo per Doan però, "gli astri non si sono allineati" e tutte le speranze che venivano riposte in lui non sono state (ancora) rispettate. Nel 2018 arrivò addirittura nono al Premio Kopa, il pallone d'oro dei giovani, con quell'anno che vide il trionfo di Kylian Mbappé. Nato in Giappone, il suo primo approccio con il calcio professionistico avviene nel 2015 con il Gamba Osaka club di prima divisione nipponica. Nel 2017 arriva il passaggio in Europa, più precisamente al Groningen in Eredivisie. In Olanda fatica ad entrare nel vivo del gioco ma comunque le aspettative su di lui continuano ad essere molto alte, tanto che nel 2018 il PSV lo acquista per 10 milioni di euro. Da lì inizia il "declino" di Doan. Il ragazzo gioca poco e quando scende in campo non riesce a far vedere le sue qualità. Di lui si perdono le tracce o quasi, fino a che quest'anno il Friburgo, squadra rivelazione della Bundesliga, decide di spendere 8,5 milioni di euro per assicurarsi le sue prestazioni. Insieme a Vincenzo Grifo, portano la squadra nelle parti alte della classifica, che in questo momento li vede secondi a -4 dal colosso Bayern Monaco. Il tecnico Moriyasu ha puntato su di lui e lo ha messo al centro della squadra e non a caso il gol qualificazione alla Spagna lo segna proprio lui. Sulle sue tracce ora c'è anche l'interesse della Roma di José Mourinho che ha già chiesto informazioni al Friburgo. Doan ora è maturato ed è pronto a riprendere in mano la sua carriera e ad eventualmente dominare i campi della Serie A.

NICO WILLIAMS (12 luglio 2002, Spagna): La famiglia Williams sforna solo talenti. A tutti è noto il nome di Inaki Williams, attaccante dell'Athletic Bilbao che è diventato celebre per aver giocato ben 236 partite di fila senza mai saltarne una dal 2016. Non tutti però sanno che il 28enne ha anche un fratellino più piccolo, per l'appunto Nico, che a differenza sua è stato convocato con la Spagna per il Mondiale in Qatar. Nico ha 20 anni e da almeno 1 gioca titolare nel Bilbao, club famoso per far scendere in campo solo giocatori baschi. Il classe 2002 è diventato un protetto di Luis Enrique che sin dal giorno del suo esordio l'ha sempre tenuto d'occhio e, appena ha potuto, l'ha subito convocato in Nazionale e gli ha regalato anche l'ultimo dei 26 posti della spedizione qatariota. Se il fratello grande gioca come punta, Nico è più un funambolo a cui piace agire largo per poi accentrarsi per andare al tiro. Molte delle volte, i gol del Bilbao sono firmati dal marchio Williams, ovvero assist di Nico e gol di Inaki. Il classe 1994 però, per avere l'opportunità di disputare la Coppa del Mondo, ha "sfruttato" il fatto di avere origini ghanesi da parte di madre, dato che in oltre 10 anni di carriera non ha mai avuto una chance dai precedenti ct della Spagna. Purtroppo però, il suo Ghana non è riuscito ad andare oltre i gironi, ma almeno la famiglia Williams potrà vantarsi di aver visto entrambi i figli debuttare in un Mondiale. Se per Inaki la gioia di giocare in Nazionale durerà ancora per poco, Nico ha ancora tutto il tempo e il talento per diventare un protagonista delle Furie Rosse. Sul classe 2002 ci sono già le attenzioni di molti club di Liga e non solo. 

GRUPPO F

AZZEDINE OUNAHI (19 aprile 2000, Marocco): Come si fa a scegliere un solo giocatore del Marocco se praticamente tutti hanno giocato sopra alle proprie possibilità? Semplice, c'è un giocatore che per caratteristiche fisiche e tecniche, ha over performato più degli altri. Attorno alla spedizione Mondiale marocchina c'era molto entusiasmo ma allo stesso tempo scetticismo, anche per il livello del girone in cui sono stati inseriti. La squadra di Regragui infatti, era capitata con Canada, Croazia e Belgio: una Nazionale abbordabile, la finalista di Russia 2018 e la generazione d'oro belga. Ma lo spettacolo del pallone è anche l'imprevedibilità degli eventi e non solo il Marocco il girone l'ha passato, ma è anche arrivato primo sfiorando l'impresa. Il punto forte della formazione africana è stata senz'altro la difesa, che tatticamente si è mossa quasi sempre perfettamente. Ma oltre alla retroguardia, anche i centrocampisti hanno costituito una parte fondamentale della macchina perfetta messa in piedi dal ct nato in Francia. Uno degl interpreti di Regragui è stato Azzedine Ounahi, che ha stupito tutti, dal tifoso esterno fino a Luis Enrique che pubblicamente lo ha elogiato dopo la sconfitta ai calci di rigore. Ma chi è questo 22enne uscito fuori dal nulla? In realtà non proprio dal nulla visto che il marocchino è dal 2018 che gioca regolarmente in Europa, precisamente da quando fu adocchiato dallo Strasburgo. Dopo una breve parentesi all'Avranches, nel 2021 è l'Angers ad accorgersi di lui e a metterlo al centro del gioco bianconero. Vedendolo per la prima volta in campo, nessuno si aspetta che Ounahi sia così dominante visto la sua corporatura esile e il ruolo che ricopre. Invece il 22enne riesce a sfruttare i suoi "punti deboli" a favore, facendo esaltare la sua tecnica sopraffina, non credo qualcuno gli abbia mai strappato il pallone, ma anche una buona visione di gioco. Senza neanche dirlo, ai dirigenti dei club dei maggiori campionati europei, si è accesa una lampadina in testa e hanno subito preso d'assalto l'Angers per chiedere informazioni sul sorprendente classe 2000. Tra questi ci sono anche Inter e Salernitana, alla ricerca di un centrocampista così tecnico, con i granata che sperano di fare jackpot come quello fatto a gennaio scorso con Ederson.

JOSKO GVARDIOL (23 gennaio 2002, Croazia): Direi che di Josko Gvardiol se ne sia parlato anche troppo ed in pochissimo tempo da giocatore semi-sconosciuto è diventato il calciatore più desiderato dalle grandi società. Il 20enne gioca al Lipsia, che nel 2021 ha anticipato tutti e ha pagato alla Dinamo Zagabria ben 16 milioni di euro più bonus pur di aggregarlo in squadra. Mossa quasi insolita per una società affiliata alla RedBull che solitamente fa di tutto per crearsi i propri talenti in casa e a costo zero. Per chi come me già lo conosceva dai tempi del campionato croato, diciamo più per motivi videoludici, il Mondiale è stato solo un atto confermativo del tipo di giocatore che è. Fisico imponente e grandi doti nell'1 contro 1, oltre che ottimi attributi dinamici come ha lasciato a vedere il confronto con i giocatori brasiliani, Gvardiol è già sui taccuini di tutti i ds europei che sperano di strapparlo al club tedesco. Purtroppo però, il centrale di difesa, dopo aver fermato Lukau, Richarlison, En-Nesyri, David e molti altri attaccanti, si è dovuto arrendere al giocatore più forte del mondo, Lionel Messi. La pulce ha letteralmente annichilito Gvardiol, riuscendolo a mandarlo in confusione, ma non è l'unico calciatore ad essere stato ridicolizzato dal fuoriclasse del PSG in questo Mondiale. Ovviamente ha tanto da migliorare, ma se le premesse sono queste, siamo davanti al prossimo crack mondiale, il Real Madrid e il Chelsea si stanno già mangiando le mani per non aver affondato il colpo in estate.

GIRONE G

BRUNO GUIMARAES (16 novembre 1997, Brasile): Il ct del Brasile Tite ha avuto a disposizione talmente tanti giocatori forti, che trovarne uno "sconosciuto" è stato complicato. Quello che ho scelto è Bruno Guimaraes, centrocampista passato da poco al Newcastle ma cresciuto all'Athletico Paranaense. Nonostante nasca come mediano, è talmente tanto duttile che anche da trequartista non abbassa il livello delle sue prestazione. Possiede praticamente tutto quello che ogni allenatore vorrebbe da un centrocampista, buon dribbling, ottima in fase di interdizione ma anche dotato di una buona visione di gioco oltre all'abilità negli inserimenti in area. Insomma un giocatore completo, che però è passato inosservato a molti club. Il primo approccio in Europa, Guimaraes l'ha avuto al Lione, che nel 2020 lo preleva dal Brasile e lo porta in Francia. Grazie ai tanti brasiliani che ha in rosa l'OL, il giocatore riesce subito ad ambientarsi e ad offrire prestazioni da fuoriclasse totale. Dopo 2 anni alle dipendenze del Lione, arriva il Newcastle che grazie alla nuova proprietà, spende 50 milioni di euro e lo porta via. I Magpies hanno iniziato la stagione alla grande e ora si trovano al terzo posto in classifica anche grazie alla coppia Almiron-Guimaraes capace di segnare 11 gol in 15 partite. Con la selezione verdeoro nelle gerarchie parte dietro visti i mostri sacri presenti in mediana, ma piano piano durante il torneo riesce a conquistarsi sempre più minuti e arriva ad essere il primo cambio fisso di Tite. Purtroppo per il popolo brasiliano però, la lotteria dei rigori è stata fatale a Neymar e compagni che è uscita ai quarti di finale contro la Croazia.

GIRONE H

GONCALO RAMOS (20 giugno 2001, Portogallo): Il Benfica lo valuta 100 milioni, ha segnato una tripletta in un ottavo di finale di un Mondiale e verrà ricordato come il giocatore che ha rubato il posto da titolare a Cristiano Ronaldo. Ha solo 21 anni ed è già pronto al grande salto. La Roma in estate aveva provato a strapparlo dal Portogallo, ma le Aquile volevano 40 milioni di euro, troppi per le casse di un club italiano. Il Benfica lo scopre nel 2013 e da quel momento non l'ha più lasciato, riuscendo a farlo rendere in ogni categoria in cui è sceso in campo. Nel 2020 ha iniziato ad essere convocato in Prima Squadra e quest'anno è diventato il titolare dell'attacco dopo la cessione record di Darwin Nunez al Liverpool. La staffetta con l'uruguaiano in Portogallo è stata stravinta dal nuovo giocatore dei Reds, ma Ramos ai Mondiali ha reso di più del classe 1999 che con il suo Uruguay non ha neanche passato la fase a gironi. Il tecnico Santos gli ha concesso questa grande opportunità contro la Svizzera agli ottavi di finale e lui non l'ha sprecata, spazzando via la difesa di Yakin e mettendo a segno 3 gol sotto gli occhi di CR7 che osservava la nascita di una stella dalla panchina. Nelle partite successive, Ramos ha mantenuto la titolarità, ma il cammino dei portoghesi ha sbattuto contro il muro Marocco che non è crollato sotto i colpi dell'offensiva portoghese. Anche per lui ci saranno sicuramente altre occasioni per rifarsi, ma intanto il Benfica si godrà il suo gioiello, che, come scritto sopra, a meno di un'offerta di 100 milioni rimarrà a Lisbona.

GUE-SUNG CHO (25 gennaio 1998, Corea del Sud): Questo "viaggio" non poteva che finire con il giocatore che ha fatto appassionare milioni di tifosi al Mondiale in Qatar, Gue-Sung Cho.
Dal momento del suo esordio è diventato anche l'uomo più desiderato della Coppa del Mondo, visti i suoi tratti oggettivamente attraenti e il boom sui social che ora lo vede a 2,8 milioni di follower su Instagram. Il fattore estetico però, non è stato l'unico motivo che ha attirato l'attenzione del grande pubblico. La piccola Nazionale della Corea del Sud è riuscita a superare la fase a gironi grazie ai 4 punti conquistati in 3 partite, cacciando Uruguay e Ghana dal torneo. Cho ha messo a segno una doppietta nella seconda giornata contro il Ghana e anche se ai fini del risultato finale è stato inutile, in 4 minuti ha riacceso la speranza di un popolo intero. La voglia ritrovata contro le Black Stars, ha permesso di arrivare all'ultima giornata contro il Portogallo e di batterlo con una rete in pieno recupero. Cho ha passato tutta la sua carriera in patria dove è diventato un vero e proprio bomber riconosciuto in tutto il paese. Attualmente gioca al Jeonbuk Hyundai, ma non escludiamo che i 2 gol messi a segno in Qatar, possano far decollare il prezzo del suo cartellino e anche la sua carriera, approdando in uno dei top 5 campionati europei.