Il mancino, la novità, colui che è visto sotto una luce diversa.
Nella storia, tanti giocatori, tanti campioni hanno saputo, con il loro piede sinistro, segnare una generazione, per questo in un sistema di gioco, avere a disposizione un esterno capace di accentrarsi e calciare con il mancino può essere un'arma decisiva.

Federico Bernardeschi rappresenta l'esterno ideale: la sua capacità di vedere la porta, accompagnata da una grande forza nella giocata "stretta" lo rendono quasi unico nel panorama calcistico italiano.
Sia nell'inter, sia nella Juve, rappresenterebbe il giocatore ideale con cui rendere il proprio reparto offensivo completo, ampio raggio d'azione e dialoghi costanti con le punte.
Nell'inter prenderebbe il posto di Candreva, che adotta uno stile di gioco completamente diverso, fatto di spinte sulla fascia e cross preceduti da finte continue che talvolta lo rendono prevedibile, rallentando di almeno un tempo di gioco la manovra offensiva.
Nella Juve andrebbe ad occupare la casella di Juan Cuadrado, giocatore eclettico, rapido ed indisciplinato, capace di alternare grandi giocate a spunti irrilevanti.

Certo, Bernardeschi è sinonimo di scommessa, molte volte ha mancato l'appuntamento con un fattore molto importante, la costanza. Ma il rischio si sa, rende il tutto ancora più intrigante, perché se questo ragazzo un giorno diventerà un campione, sarà uno di quelli che alzerà la coppa del mondo insieme agli altri azzurri.

Chi lo prenderà tra Juventus ed Inter? 
Per ora tutto tace, ma chi avrà il coraggio di correre questo rischio, un giorno potrà cogliere dei frutti davvero maturi. 

Danjoker.