Matias Vecino falero, centrocampista Uruguaiano classe 1991, è arrivato in punta di piedi, quasi come non volesse farsi notare per avere più chance di sorprendere.
Ragazzo apparentemente tranquillo, con la testa sulle spalle ed un trascorso tra Cagliari, Empoli e Fiorentina, dopo le prime esperienze in "casa" tra Nacional e Central Espanol.
Il suo è stato un percorso in crescendo, perché quasi senza accorgersene è stato "influenzato" dai principi tattici che il campionato italiano ti dona, in particolare da quelli di un maestro come Sarri che, taciturno, ha iniziato a "scolpire" a suon di allenamenti la sua creatura, prima che Suosa completasse il tutto.

Ora ha raggiunto la piena maturità ed i 24 milioni della sua clausola stanno dando ragione a Spalletti e Martusciello, che hanno creduto in lui fin da subito, consegnandogli le chiavi di quel centrocampo dove la sua endocentricità fa da padrone. Questo perché la sincronicità dei suoi movimenti permette di coordinare, orchestrare l'andamento offensivo e difensivo della squadra. Forse però la sua qualità principale è quella di saper gestire i momenti della partita e quindi di conseguenza dosare le energie, perché solo chi ha la lucidità può fare allunghi del genere quando il resto non ne ha più, solo chi crede nel proprio lavoro può racchiudere la pressione in un fazzoletto e gettarla via.

Questo è Vecino, la carta vincente che sposta gli equilibri!