Il Milan è sinonimo di trionfi, è il tipo di squadra (ce ne sono poche) a cui basta il palmares per esprimersi, senza perdersi in inutili chiacchere. Forse in questo momento è solo una "bella automobile" piena di acciacchi, poco curata, piena di sporcizia all'interno per via di qualche "proprietario di troppo" che non ha saputo darle la giusta attenzione. Eppure sembrava che avesse investito tanti soldi pur di renderla speciale.

Il calcio ti dà e ti toglie, a volte l'entusiasmo è solo il manico che diventa la punta di un coltello affilato, che ti si ritorce contro ferendoti nel profondo. 230 milioni sono stati un biglietto da visita che ogni tifoso milanista ha accolto, giustamente, con grande clamore, senza però andare andare a leggere nello specifico, anche se molti acquisti sono stati cercati e voluti ed il valore di questi giocatori uscirà con il tempo, questo è poco ma sicuro. Forse nessuno ha pensato che nel calcio moderno ci vuole un figura che dia ritmo al centrocampo, che possa spezzare il fiato della squadra avversaria, creando imprevedibilità.

Questo è il fattore che manca al Milan, una mezz'ala capace di fare entrambe le fasi, senza paura di attaccare, con spirito di sacrificio ma anche bravura nel palleggio, forse poteva essere Kessié, ma l'ivoriano manca di quella base tecnica che serve in questo momento ai rossoneri. Questo perché ne Montolivo, ne Biglia, ne Bonaventura (per via della fase difensiva) né tantomeno Chalanoglu possono prendersi in carico questa responsabilità, semplicemente perché non è nelle loro corde. 

Per questo, da tifoso Interista, amante del calcio mi viene da chiedere: possibile che Fassone e Mirabelli non abbiano notato questa mancanza?