Estate 2021. Tremendamente Estate 2021. Il Covid-19 si appresta a vivere la sua seconda estate consecutiva sul pianeta terra, il mondo del lavoro poco a poco si sta risollevando ma l'ombra dello sblocco ai licenziamenti è incombente ed aumenta la fibrillazione cardiaca dei comuni mortali che alimentano il motore del nostro splendido Paese. Da contraltare fa specie l'ineguatezza di regole e la mancanza di pudore verso lo sport più amato al mondo, il calcio. Si è sempre scritto e riscritto che dopo anni in cui le società hanno speso molto più di quanto fatturato abbia spinto la Uefa a prendere provvedimenti ideando e mettendo in pratica il rigido sistema del Fair Play Finanziario cercando di sistemare i debiti contratti dai club e nel lungo periodo permettere di attuare politiche di auto sostentamento finanziario di essi. La teoria di questo sistema ideato nel 2009 dagli organi della Uefa è estremamente intrigante e lungimirante, ma dopo 12 anni dala sua nascità ci si chiede se questo sistema abbia risolto o meno l'aspetto più focale della sua creazione, il debito delle società professionistiche. Nel 2018/20019 fonti Uefa dichiarano che i debiti cumulati dai club della serie Serie A italiana ammontano a 4,6 miliardi di euro a fronte di ricavi complessivi pari a 3.8 miliardi. Questo dato, e quello degli anni passati, ha generato una sorta di auto sostentamento dei club della massima competizione nazionale facendo nascere la più pragmatica e redditizia plusvalenza fittizzia dei propri tesserati, soprattutto giovani del vivaio o sconosciuti che arrivano dall'estero. Questo modus operandi è sì un sostentamento autofinanziario che permette ad alcune società di recuperare parti di ricavi che sono sottilineate in rosso a bilancio. Il vivaio o movimenti di giocatori "sconosciuti" al movimento genera ricchezze ed intriti freschi per le casse dei club coinvolti.

Non è da meno l'incessante ed ormai diffondersi di intermediari e collarobatori che fanno da contorno a procure o presunte tali di giocatori che ormai di moda tendono ad arrivare ad un anno dalla naturale scadenza del proprio contratto a "ricatti", se così possono definirsi, al rialzo presso i propri club di non appartenenza. 

Sì, non appartenenza, perchè i giocatori non sono più di proprietà delle societa che ne detengono il cartellino, ma sono di proprietà del loro procuratore e seguente entourage.

Calhanoglu, trequartista turco del Milan, scadenza di contratto 30 Giugno 2021. Il club rossonero porta sul tavolo delle trattative, mesi prima della fine del Campionato di Serie A, il doppio dello stipendio fin'ora percepito dal giocatore trovando un muro invalicabile. Quindi dai 2 milioni si passerebbe ad una retribuzione di 4 milioni netti più eventuali bonus. Risposta non pervenuta in attesa di disputare la parte finale del campionato e con il preludio del Campionato Europeao alle porte. Calhanoglu non risponde più a Paolo Maldini e soci, preferendo arrivare al 30 Giugno a scadenza e scagliandare il mercato in cerca di un profiquo contratto. Le proposte che il giocatore attende non pervengono così che le uniche che ha sul tavolo sono quelle sempre del Milan ed una ricca offerta dai paesi arabi. Christian Eriksen ha un ruolo fondamentale in questa vicenda, suo malgrado, con il suo infortunio, che fortunatamente ci vede sollevati del buon esito, accende l'unica pista che il turco si trova a valutare. Stipendio offerto dall'Inter 5 milioni più Bonus.1 Milione in pù offerto rispetto alla proposta rossonera di cui il trequanrtista ha fatto parte dei 4 anni precedenti. Questa operazione, a parer mio, è meramente economica ma che non riguarda lo stipendio offerto dai nerazzurri leggermente più favorevole, ma è chiaro e palese che sia un'operazione prettamente legata al corrispettivo che l'Inter dovà al suo agente. Di questo ne sono sicuro e certo al 100%. Calhanoglu ha preferito ingrassare le casse del suo agente piuttosto che rimanere dove comunque ha dimostrato in fasi altalenanti il suo talento. E' una scelta inspiegabile.

Lo stesso discorso vale per l'ex portiere, che in questo articolo preferisco non nominare. Sappiamo tutti com'è andata, ed il fatto che questo non si sia mai pronunciato e non ci abbia mai messo la faccia è inequivocabilmente deludente. Ricordo che il fratello, terzo portiere, ha percepito uno stipendio netto annuale di 1 milione di euro per tre presenze totali. La riconoscenza ormai è un lontano ricordo.

Il PSG spende cifre inimmaginabili contornati da stipendi faraonici. Wijnaldum 12 milioni all'anno, l'ex portiere del Milan a 12 milioni annui, Sergio Ramos 15 milioni all'anno + 20 miloni alla firma.

Cifre stellari, cifre stonate, in un mondo che piange per i salari al ribasso e per la mancanza di liquidità di certe aziende che devono fare i conti con migliaia di euro non incassati dalla pandemia.

Ma il Fair Play Finanziario dov'è finito?

Prima o poi ci rialzeremo, e loro saranno lì a gustarsi la vita in una bacinella d'oro sorseggiando Chianti  pensando al prossimo contratto ipersonico ingrassando le casse dei propri agenti...

... tutto rigorosamente a parametro zero.