Il cast è completo, la sceneggiatura è definita, ma l'epilogo finale è ancora nebuloso ed in via di definizione. Eppure il finale sembrava molto scontato prima che i cinesi irrompessero nella trama stravolgendo completamente un sistema che ormai era il marchio di fabbrica degli ultimi 5 anni di un film visto e rivisto, allo sfinimento. Il cast è d'eccezione, attori di primo livello misurano il proprio talento a suon di colpi di scena. Titolo di questo Best Seller è: I BUONI, IL BRUTTO e il CATTIVO. Per descrivere al meglio questo film non si può che iniziare dal Cattivo, lui, quell'Adriano Galliani onnipresente nella sceneggiatura, che sembra quasi non volersi liberare di quel protagonismo che l'ha reso celebre e che negli anni gli è valso il soprannome de Il Condor.

Analizzando gli ultimi 5 anni operativi ci si rende conto della situazione che ha lasciato in eredità alla nuova proprietà cinese, un completo disastro di gestione societaria, un passivo di quasi 80 milioni di euro ed un partnership con una cerchia ristretta di pseudo agenti e procuratori raccomandati. Ma la vera chicca, viene da chiedersi se è stata fatta di proposito o meno, è la situazione legata al rinnovo del contratto di Gianluigi Donnarumma. La sensazione è che il vecchio Condor si sia trasformato in un Volpone ed abbia messo in standby le trattative appositamente per puro "ostruzionismo" nei confronti della nuova proprietà. Sta di fatto, e questo è un dato inconfutabile, che gli unici affari che Adriano Galliani è riuscito a portare a termine vengono concordati sistematicamente con Enrico Preziosi, patron del Genoa, e con Mino Raiola, procuratore italo-olandese. Le commissioni e i danari sperperati in questi ultimi 5 anni sono STORIA.

Il brutto di questa storia è senza ombra di dubbio Mino Raiola che oltre ad intascare ingenti commissioni non fa. La gestione della negoziazione del "CASO DONNARUMMA" è stata pressoché vergognosa e approssimativa. È palese che Gigio sia stato condizionato su ogni fronte ed sia stato costretto a rifiutare 5 milioni di euro l'anno. E le continue invettive del buon Mino hanno praticamente reso ostaggio il Milan del suo destino. La presunta  e vergognosa clausola da 10 milioni di euro non è nient'altro che l'ennesima dimostrazione che Raiola non fa le cose per caso e adotta questi metodi per puro ostruzionismo condizionato dalla presenza di un club che si muove dietro le quinte. Quel club non può che essere la Juventus. In primis Raiola deve un "favore" ai bianconeri dopo l'assegno da 30 milioni di euro che i bianconeri hanno staccato per l'affare Pogba allo United dello scorso anno; in secundis muovendosi in incognito ha portato avanti questa trattativa segreta con Marotta & Co consegnandogli Donnarumma per una cifra irrisoria dal Milan, sui 25 milioni. Questo tipo di affari solo la Juventus li può fare in Italia, perché mai le altre società farebbero uno sgarbo simile. Inoltre, sembrava che Szczesny avesse già firmato per la Juventus e che l'affare fosse praticamente chiuso, quando poi tutto ad un tratto sembra che l'affare sia saltato. Coincidenze? Mai lo sapremo.

La sfortuna di Mino Raiola è stata di essersi trovato a discutere di un suo assistito di fronte al duo Fassone-Mirabelli. Questi ultimi non sono Adriano Galliani e si vede. Programmazione e affari conclusi rapidamente sono il loro biglietto da visita per i tifosi del Diavolo. Questi a compromessi non scendono e l'assoluta chiarezza nei confornti dei propri tifosi è piaciuta molto al popolo rossonero. Donnarumma è un idolo e un nuovo simbolo, Raiola ha appannato questo sentimento che è ancora vivo, e che grazie alla grandissima professionalità di Fassone e Mirabelli forse può tornare più forte di prima. Senza alcun dubbio Fassone e Mirabelli sono i buoni di questo kolossal. Il finale  purtroppo non sappiamo prevederlo, ma un'idea ce la passiamo fare soprattutto dopo le ultime aperture da ambo le parti. Ai posteri l'ardua sentenza.