Il modello Atalanta

L’ Atalanta è l’unica squadra in Italia che ha un modello di business fortemente improntato sull’avere nella propria rosa calciatori giovani cresciuti nel proprio settore giovanile e o acquistati attraverso il moneyball, con l’obiettivo di rivenderli appena esplosi. Il culmine di tale modus operandi è arrivato in questa sessione di mercato, dove i bergamaschi hanno ceduto il classe 2003 Hojlund dopo appena una stagione ( condita di 9 gol… tutti insieme) agli inglesi dello United. La trattativa si è chiusa per una cifra di 70 milioni più 10 di bonus, dopo che l’anno precedente era stato acquistato per soli 17 milioni dal piccolo Sturm Graz ( Club Austriaco noto per alcune apparizioni soprattutto in Europa League). Questa cessione però non è da considerarsi una rarità per il club. Infatti le cessioni illustri, grazie a questo metodo, sono state numerose durante l’era Gasperini:

-Kulusevski cresciuto nel settore giovanile che fu acquistato dalla juve per 35 milioni (2020)

- Kessie scovato in Costa d’Avorio e venduto a peso d’oro per 32 milioni al Milan (2017)

- Bastoni cresciuto nell’Atalanta e venduto per 31 milioni all’Inter (2017)

- Gosens scovato in Olanda e venduto a 27 milioni all’Inter (2022)

-Conti cresciuto nell’Atalanta venduto al Milan per 24 milioni (2017)

- Diallo Traorè cresciuto nel settore giovanile e venduto dopo appena 5 apparizioni allo United per 22 milioni (2020)

-Mancini preso dal Perugia per un pugno di mosche e venduto a 21 milioni alla Roma (2019)

-Gagliardini cresciuto nell’Atalanta e venduto per 20 milioni all’inter ( 2017)

-Castagne scovato in Belgio e rivenduto al Leicester per 20 milioni (2020)

-Caldara cresciuto nell’Atalanta e venduto per 19 milioni alla Juve ( 2017)

-Barrow cresciuto nell’Atalanta e venduto al Bologna per 13 milioni (2021)

-Maehle preso in Belgio e venduto per 13 milioni al Wolfsburg per 13 milioni (2023)

L’Atalanta, oltre ad avere un modello vincente, ha anche una grande capacità nell’acquistare i giocatori. Tra gli ultimi l’acquisto di Scamacca, uno dei migliori attaccanti giovani in circolazione, su cui solo un anno fa il West Ham aveva investito una cifra superiore ai 40 milioni di euro. Gli orobici se lo sono aggiudicato per 30 milioni compresi i bonus, anche se dopo una stagione deludente da 8 gol complessivi ( ma solo 2 gol in meno del tanto apprezzato da tutti Hojlund). Sorprendente poi, l’acquisto dal Milan di De Ketelaere. Il giovane belga classe 2001 acclamato dai media come acquisto dell’ estate e futuro crack , sta per essere preso in prestito per pochi milioni (3). Questa operazione rappresenta l’ennesimo capolavoro poiché se il Belga riuscirà d esprimersi ai suoi livelli l’Atalanta avrà un diritto di riscatto fissato a 26 milioni, se invece andrà male tornerà ancora più svalutato a milanello. Quindi male che vada l’Atalanta spenderà solo 3 milioni per una scommessa persa mentre quando lo stesso Milan appena 12 mesi fa ne ha spesi 35 . La domanda che mi pongo, quindi, è la seguente: perché nessuna squadra del campionato adotta un modello di business similare in un momento storico in cui tutte le squadre italiane fanno fatica a ottenere liquidità?... Basterebbe scovare un Hojlund all’anno alla fine.