JUVENTUS
Zoff, Cuccureddu, Gentile, Marchetti A., Morini, Scirea, Causio, Tardelli, Boninsegna, Benetti, Bettega. All. Trapattoni

Mentre in campionato continua l'estenuante duello Scudetto in una Stracittadina lunga un'intera stagione (il pari proprio nel derby disputato la domenica precedente ha permesso agli uomini di Trapattoni di mantenere 1 punto di vantaggio sui rivali), arriva il momento di tornare a concentrarsi sull'Europa.
E' tempo di semifinale contro i greci dell'Aek Atene, con la Vecchia Signora priva, però, di due colonne come Furino e Cabrini (quest'ultimo vittima di una leggera commozione cerebrale dovuta ad una pallonata fortuita ricevuta da Cuccureddu nell'allenamento della vigilia).
E al Comunale è battaglia vera con i greci che, pur schierando in attacco Thomas Mavros, miglior goleador di tutti i tempi del campionato ellenico, scendono in campo più che altro per limitare i danni: centrocampo folto e difesa senza fronzoli, con la finalità di rallentare il gioco e magari provare qualche fiammata in contropiede. 

L'inizio bianconero è comunque confortante. Neanche un quarto d'ora e Cuccureddu si inserisce centralmente, ottiene l'uno-due di tacco da Causio ed, entrato in area, batte il numero 1 greco Stergioudas.
Gara in discesa? Macchè. Alla mezz'ora un retropassaggio di Marchetti a Zoff troppo corto permette a Papadopoulos di pareggiare.

I bianconeri sembrano quasi perdersi di fronte ai ritmi sonnacchiosi dei greci, almeno fino ad inizio ripresa, quando il rabbioso crescendo di Bettega e compagni cambia l'inerzia della sfida. Al quarto d'ora discesa sulla destra di Tardelli, cross basso controllato da Boninsegna che di tacco libera Bettega al centro dell'area: l'11 bianconero evita Stergioudas e riporta avanti i suoi. 

Il 3 a 1 al 21': cross dalla destra di Cuccureddu, Tardelli prolunga di tacco e sul secondo palo arriva Causio che controlla e batte il numero 1 greco in disperata uscita.
Il poker lo cala ancora Bettega che firma la sua terza doppietta europea, dopo quelle messe a segno contro il Rumelange nel 1970 e l'Olympique Marsiglia nel 1972: cross dalla destra di Gentile, Boninsegna schiaccia di testa, Nikolaou salva sulla linea, ma l'11 del Trap deposita in rete il pallone vagante.
A fine partita Giovanni Trapattoni elogia la reazione dei suoi dopo il momentaneo pari: “Il gol greco poteva essere decisivo, ma noi siamo venuti fuori attraverso una manovra ragionata e siamo stati premiati da tre gol costruiti...
L'Aek è tecnicamente superiore alle altre squadre da noi incontrate e, per quanto il risultato sia più che positivo, ad Atene ci rilasseremo solo gli ultimi 5 minuti”.

La Juve, pur giocando alla grande soltanto un tempo, ha un piede in finale, malgrado, per l'appunto, la sfida di ritorno ad Atene possa presentare non poche insidie: tra le mura amiche gli uomini di František Fadrhonc, ex Commissario Tecnico della Nazionale Olandese, hanno già recuperato 3 reti al QPR nei quarti di finale.