Ciò che lascia il pareggio esterno con l'Atalanta, per l'Inter, è solo senso di incompiutezza. La squadra di Antonio Conte si è vista rimontare il vantaggio per l'ennesima volta, da quando il salentino siede sulla panchina interista. Un vantaggio maturato al minuto 58' dopo che le due squadre, sul terreno di gioco del Gewiss Stadium di Bergamo, si stavano battendo in una partita serrata dal punto di vista difensivo e che solo un lampo, una giocata fuori dall'ordinario avrebbe potuto sbloccare. Il colpo di testa del "Toro" Martinez, al termine di un'azione manovrata su assist del brillante Young sulla sinistra, è un fulmine a ciel sereno su Bergamo perchè scaccia dai pensieri interisti quell'ansia dei dettami "contiani" a cui la squadra rimane fin troppo legata, a detta dell'allenatore, mancando così di quell'imprevedibilità e di quel pizzico di follia, che invece dall'altra parte di certo non manca. L'Inter ha l'opportunità di portare a casa il match, e i 3 punti che mancano dal 24 ottobre in trasferta a Genova, perché i padroni di casa subiscono uno shock emotivo dal vantaggio ospite. Young ci prova dal limite con la specialità della casa il tiro di interno destro, ma l'occasione del raddoppio capita al minuto 65' sui piedi di Vidal. L'Inter costruisce bene, la solita imbucata centrale di Barella trova Sanchez spalle alla porta, che fa sponda per Lautaro, che manda in porta "Re Artù" che galoppa fino in area e trova sul suo tiro la grande risposta di Sportiello, che si ripete sulla ribattuta di Barella. L'Atalanta rimane a galla grazie al suo portiere, entrano Miranchuk e Muriel che a dispetto degli altri subentrati si mettono in mostra creando più apprensione alla retroguardia interista. Il gol arriva al 79' proprio dalla combinazione tra Muriel e Miranchuk, il colombiano trova con un filtrante l'ex Lokomotiv Mosca che riceve in mezzo a 4 difensori interisti e trova il gol all'esordio in campionato, bissando quello all'esordio in Champions. L'Atalanta colpisce l'Inter, tardivi i cambi di Conte sugli esterni e in attacco, e rischia di vincerla con un colpo di testa nel finale di Muriel, inutili le proteste finali per un rigore su Miranchuk di D'Ambrosio.

Un pareggio a Bergamo di questi tempi all'Inter potrebbe anche bastare dopo un periodo davvero complicato che si risolve, spera Conte, nella sosta nazionali. Quello che preoccupa, però, sono i pochi gol dei centrocampisti, che in un'Inter orfana di Lukaku dovrebbe essere complementari a quelli di Lautaro, e soprattutto la mancanza dell'"istinto killer" citato anche da Conte a fine gara. La difesa non convince ancora nonostante il rientro di Skriniar dopo il Covid. Bastoni sempre sul pezzo, ma che si deve sentire responsabile in parte del gol, infatti è tardiva la sua chiusura sul russo Miranchuk.
L'altra parte della responsabilità va ad Handanovic. Il capitano dell'Inter perde il tempo sul gol e sembra essere meno sicuro rispetto al passato, la squadra ne risente... era la vera certezza dell'Inter. Sprazzi del vecchio Vidal si rivedono con due inserimenti degni del suo nome, terminati con un colpo di testa alto nella prima frazione e con la madornale occasione del raddoppio nel secondo. L'instancabile Barella non delude, così come Brozovic in cabina di regia che riesce a dare la giusta velocità alla costruzione da dietro. Sugli esterni ottima prova di Young e non disdegna neanche Darmian. Avanti Sanchez dimostra di non avere più lo smalto di un tempo, ma che dà l'impressione che se servito nel giusto modo, e non con pallate da contendere ai giganti difensivi dell'Atalanta, può creare sempre qualcosa di pericoloso. Infine, col secondo gol consecutivo Lautaro scaccia le critiche dal suo conto.

Conte pedante nel riproporre il suo 3-5-2 e tardivo nei cambi, che hanno sempre meno minuti per incidere. Alla squadra manca sicuramente un uomo capace di rompere le difese con una giocata individuale e un vice Lukaku che faccia da filtro nell'azione interista, capace di dimostrarsi una valida alternativa del belga quando deve rifiatare o ha qualche acciacco come nell'ultima settimana. La classifica corta e il tempo sono dalla parte di Conte, ma serve un intervento immediato nell'oliare qualche meccanismo inceppato e ritrovare linfa dal punto di vista mentale per alcuni giocatori.