Le luci di San Siro si spengono con un 2-2 in extremis da parte del Milan. Potrebbe essere un risultato amaro per il Milan visto il blasone delle due squadre in campo, ma guardando l'andamento in campionato e la partita dei veneti è un risultato giusto, anche se il Milan nell'ultima mezz'ora avrebbe meritato pure la vittoria. Pronti via il Milan si ritrova sotto di due goal, situazione che in passato sarebbe potuta risultare un ostacolo insormontabile. La squadra rossonera, però, riesce a reagire e già a fine primo tempo vede dimezzarsi lo svantaggio grazie ad un autogol di Magnani che pareggia quello dello 0-2 di Calabria.

Il secondo tempo è scintillante, il Verona inizia meglio cercando di riportare a due le lunghezze di vantaggio e sfiora il goal con Dimarco. Il Milan pareggia con Çalhanoğlu, ma il goal è irregolare per la posizione del turco. Il Verona inizia la sua sofferenza fino al termine della gara, ad acutizzarla è l'uscita dal campo di Kalinic per far posto al giovane Colley, gli ospiti non riescono più a tenere il pallone in attacco e la difesa è continuamente sotto pressione. Il Milan allora prende in mano il match definitivamente, guadagna un calcio di rigore che Ibrahimovic spara alle stelle e comincia la propria battaglia con il portiere Silvestri. Innumerevoli gli interventi prodigiosi dell'estremo difensore veronese che si deve arrendere in pieno recupero prima a Calabria che riesce a trasformare il 2-2 su assistenza di Ibrahimovic, che verrà poi annullato per tocco di mano proprio dello svedese, e poi allo stesso Ibrahimovic dopo una prodigiosa parata di cui la corta respinta è raccolta da  Brahim Diaz che crossa in mezzo e trova Zlatan, che con uno stacco imperioso trafigge Silvestri. La partita finisce con il Milan che da una forte prova di carattere e che si lancia per le sue ambizioni europee ufficialmente, il percorso è ancora arduo ma era importante non perdere questa partita anche per tenere alto il morale del gruppo che si ritrova dopo sette partite di campionato in testa alla classifica.

È una partita dai due volti iniziata sulla falsariga di quella di giovedì contro il Lille, ma che si è risolta in maniera perlomeno dignitosa, anche se non con una vittoria, per i diavoli che riescono a mantenere l'imbattibilità in campionato. L'approccio non è di certo tra i migliori, infatti prendere un goal provoca già molte preoccupazioni, con il secondo il Milan sembra cadere negli abissi del passato, quando anche una squadra di bassa classifica riusciva facilmente a strappare punti a San Siro. Ci sono i demeriti del Milan e di una difesa distratta orfana di Romagnoli, ma d'altro canto il Verona merita lo 0-2 con una prestazione sontuosa fatta di corsa abbinata alla qualità di uno splendido Zaccagni, che legittima con una grande prestazione la sua prima convocazione in nazionale. Chi la nazionale la sogna è, invece, il portiere Silvestri che compie degli interventi eccezionali che limitano la rimonta completa del Milan. Gli occhi dei big team saranno molto attenti nei confronti di un giovane portiere, che se dovesse mantenere queste prestazioni durante tutto il cammino in campionato potrebbe essere già lontano da Verona la prossima stagione. Inizia allora la partita del Milan quando comincia ad accendersi anche Leao, sicuramente tra i migliori in campo ed a tratti devastante, ma più in generale il suo periodo rispecchia le qualità del giocatore che dopo un affannato inizio di campionato scorso ha trovato il suo giusto spazio all'interno di una squadra organizzata, come quella di Pioli, e che ora sta riuscendo ad esprimere al meglio il suo calcio fatto di tanta corsa ed una buona tecnica individuale. Il supporto del centrocampo arriva soprattutto da Kessiè e da Bennacer con le sue interdizioni, il tassello mancante è sicuramente Çalhanoğlu che assieme a Theo Hernandez sta vivendo davvero un momento complicato e sottotono. La genialità ed i colpi del turco, però, sembrano quelli da che davvero mancano al Milan perché se la spinta di Hernandez sulla fascia sinistra è costante, pur non generando occasioni da goal come nel passato, quel moto perpetuo all'interno del centrocampo che riesce a mettere in contatto la mediana con gli attaccanti genera un Milan monotono che si affida al lancio lungo su Ibra per tutta la partita, evitando una costruzione dal basso che avrebbe potuto impensierire in maniera veemente la lentezza della retroguardia del Verona. Il lancio lungo è una scelta improduttiva soprattutto nel primo tempo e nell'inizio ripresa fin quando Magnani non è costretto a lasciare il campo per un problema fisico e Ibra si ritrova a lottare contro difensori di stazza minore, il Milan riesce a trovare proprio in questo periodo della partita le migliori occasioni da goal. L'ingresso in campo di Colley al posto di Kalinic abbassa totalmente la retroguardia del Verona, che sarà costretta un forcing finale del Milan durato circa mezz'ora.
Nota speciale da fare al ragazzino classe 2000, in prestito dall'Atalanta, che nonostante non riesca a tenere alta la squadra poiché non è un attaccante che fa reparto con un paio di numeri si mette in mostra e dimostra la sua grande tecnica che potrà accompagnarlo in un futuro importante. La prestazione luci ed ombre di Ibra inizia con il rigore sbagliato, ma prosegue con un palo, due grandi parate di Silvestri ed il goal allo scadere del pareggio. Non è il solito Ibra visto da inizio stagione, nell'intervista post partita afferma di essere un po' affaticato. La questione Ibra è quella che al Milan importa più di tutte, infatti lo svedese non riuscirà sicuramente vista la sua età a sostenere i ritmi di questa stagione forsennata, che troverà impreparati anche gli atleti più prestanti in alcuni momenti. La poca profondità della rosa del Milan e l'assenza di valide alternative, soprattutto ad Ibra, rendono il proseguo del campionato per i rossoneri una forte incognita, ma la reazione di carattere e la dimostrazione di essere una squadra con gli attributi fa ben sperare il tecnico Pioli, che a fine partita dimostra la sua grande soddisfazione per il pareggio raggiunto e ammette la lontananza da grande obiettivi come lo Scudetto.

L'inizio a rilento di Inter e Juventus sta dando vita ad un campionato con una classifica molto corta, ma tutti ci aspettiamo che primo o poi le migliori rose della stagione riescano a spiccare il volo, anche dal punto di vista del gioco, e a trovare la continuità per inseguire la vittoria. La squadra di Juric è rognosa, attenta e sa ripartire, darà filo da torcere sicuramente anche alle altre big dopo aver guadagnato un punto anche a Torino contro la Juventus. Farà da outsider nella corsa ai posti dell'Europa o perlomeno si imporrà nella parte sinistra della classifica, tuttavia come il Sassuolo anche se con un'identità totalmente differente il Verona cercherà di infastidire le squadre candidate ai posti europei. Il resoconto della serata è quello che col pareggio tutti ne escono contenti e soddisfatti, con la sicurezza di poter recitare la propria parte in un campionato finora equilibrato ed una buona dose di fiducia per centrare gli obiettivi.