Se cercate il termine "menevadismo" sulla Treccani troverete che è un neologismo, inserito nel vocabolario italiano nel 2018. Il termine, più adatto a dispute politiche o a conflitti tra personaggi storici, calza a pennello con il "Conti-smo" che non è un neologismo, ma solo un termine che sta ad indicare la perenne tiritera di Antonio Conte, tecnico dell'Inter, di criticare i giocatori a sua disposizione, per celare i propri insuccessi.
"A fine stagione io e la società faremo le nostre valutazioni", lo avevamo lasciato con queste frasi dopo il cocente pareggio contro l'Hellas Verona, seguito a una disastrosa sconfitta in casa contro il Bologna. Eppure, proprio nei giorni scorsi, è uscita su vari siti sportivi la classifica degli allenatori che hanno speso di più in carriera: Conte è al decimo posto con 78 acquisti per 821 milioni spesi. Non una sciocchezza, eppure i suoi dirigenti e tifosi si sono dovuti sentir dire sempre- o quasi- che la rosa non era all'altezza. 

Facendo un breve passo indietro sembra di sentire riecheggiare le parole di Wanda Nara a Tiki Takacasus belli con compagni, tifosi e dirigenza verso la moglie procuratrice del calciatore Mauro Icardi, spedito da Marotta con grande soddisfazione a Parigi, con viaggio di sola andata. Sostanzialmente Wanda si era lasciata andare a critiche nei confronti dei compagni di squadra di Mauro, incapaci a suo dire di servire adeguatamente il compagno. Qualcuno sosteneva addirittura che la causa di tanta rabbia verso Icardi era il fatto che certe dichiarazioni fossero arrivate da una donna "estranea" al calcio, ma tutti ci eravamo rifiutati di credere fosse così. Quest'anno che le critiche alla squadra arrivano dal tecnico nessuno muove un dito, anzi, gli lasciano fare la voce grossa e il "menevadista". Sarà forse vero che l'opinione di una donna nel calcio di oggi vale ancora poco?!? O è forse l'amicizia tra Conte e Marotta che impedisce il divorzio? Chissà.

Di sicuro, nel campionato post-covid stiamo assistendo alla situazione paradossale in cui Pioli che ha fatto un ottimo lavoro fin qui col Milan, loda i suoi ragazzi e a fine campionato quasi certamente verrà fatto fuori, mentre chi critica la squadra (direttamente) e la società (indirettamente) viene pregato di restare. C'è qualcosa che non quadra, e agli interisti non resta che ricordare Luciano Spalletti, uno che ha condotto la squadra in Champions League senza Lukaku, senza il miglior Lautaro, rivalutando gente come Brozovic e Skriniar che nell'era Conte sono fantasmi. Ma si sa, affidarsi al mercato è sempre la scelta più facile, anche quando risultati e gioco latitano.