Dopo un anno tanto deludente quanto inaspettato ai nastri di partenza, iniziato con l’eliminazione dai preliminari di Europa League con il Wolverhampton e finito con una salvezza ottenuta in larga parte tranquillamente (seppur con qualche brivido), il Torino ribalta tutto e inizia un nuovo, interessante ciclo, con Marco Giampaolo. Il presidente Urbano Cairo, spesso criticato (poche volte giustamente, molte volte ingiustamente secondo me), ha scelto di "stravolgere" il mondo-Toro chiamando uno di quegli allenatori "particolari", uno di quelli "ideologici", estremisti nel sostenere i loro principi e non sempre adatti a tutte le occasioni (vedi Milan): Marco Giampaolo è chiamato a dare un’identità forte a questo Toro, e a risollevarlo.

A me Giampaolo piace molto, così come la rosa del Torino, che sono certo ha molto potenziale
. Non voglio soffermarmi sull'esperienza milanista di Giampaolo, ognuno ha i suoi pensieri e il mio è che è stata un po' la rivisitazione di Sarri alla Juve: la squadra non era adatta alle idee dell'allenatore e viceversa, punto. Né il Milan (o la Juve) era scarso, né Giampaolo (o Sarri) è scarso. Fatta questa doverosa premessa, credo che Giampaolo, che ha solo 53 anni, abbia ancora molto da dare al calcio italiano, e non è certo un'esperienza negativa al Milan che può bollarlo ad allenatore inadeguato a certi livelli (anche perché il Milan nell'ultimo decennio ha falcidiato molti allenatori, a molti dei quali bruciando o quasi la carriera, e soprattutto perché il Milan non è più "il Milan", anche se ha imboccato ora forse la strada giusta). La piazza di Torino secondo me è una piazza con potenzialità, dove è bellissimo fare calcio respirando la sua gloriosa Storia, seconda a nessuno. Fare calcio: ciò che vuole fare Giampaolo, e al Filadelfia (fantastico!) ha iniziato a gettare le basi: lui sa che la squadra è interessante.

In porta ha un signor portiere come Sirigu, che non devo presentare certo io. La difesa a 4, prima rivoluzione di Giampaolo, può contare sul suo leader indiscusso: N'Koulou, già ampiamente abituato a giocare a 4, sarà il comandante. Al suo fianco io credo che ci sarà un giocatore davvero molto bravo, che con Giampaolo potrà crescere ulteriormente, ovvero Bremer: questo ragazzo sembra avere tutto per giocare a 4 in linea alta perché è veloce, forte fisicamente, tecnicamente non è male ed è bravo nell’uno contro uno. E non disdegna qualche gol. Occhio a Bremer. Il punto interrogativo è Izzo, ottimo difensore ma che ha giocato sempre a 3 in carriera: si ri-adatterà terzino o si adeguerà in mezzo? O addirittura partirà? Questo ad oggi resta un'incognita. Ricardo Rodriguez proverà a rilanciare una carriera che solo qualche anno fa sembrava potesse spiccare un volo discretamente alto, e anche qui Torino e Giampaolo fanno al suo caso. Non è un brocco e potrà fare bene. Vojvoda non lo conosco ma ne parlano bene, e sembra piacere all’allenatore: spinge molto.

A centrocampo l’acquisto di Linetty garantisce esperienza ad interpretare un certo tipo di calcio, perché è un fedelissimo di Giampaolo oltre che ottimo calciatore, mentre Rincon in regia potrà incorrere inizialmente in qualche difficoltà. Sia chiaro: credo che Rincon sia un buonissimo centrocampista, ma fare il mediano di Giampaolo non è semplice e lui interpreta il ruolo in un modo un po' differente, ma resta comunque un calciatore di livello nonché un leader storico del gruppo. Si era parlato di Ansaldi in mezzo al campo, e sarebbe un esperimento molto interessante: Ansaldi è un calciatore secondo me davvero molto sottovalutato, che ha pagato lo scotto dell'andare in un'Inter disastrosa, steccando l'unico suo salto in una grande. In ogni caso, rappresenta un vero e proprio jolly, totalmente ambidestro, sia come terzino che come centrocampista, e non ho dubbi che un posto per lui ci sarà. Ma ci sono anche Meitè e Lukic oltra al lungodegente Baselli: tutti ottimi elementi.

L'attacco è il reparto più "divertente" del Toro,e forse anche il più forte. Non è un mistero che gli attaccanti con Giampaolo e il suo modo di giocare si esaltino, e il Torino di mercanzia lì davanti ne ha. A cominciare da Simone Verdi, che si era guadagnato la chiamata del primo Napoli di Ancelotti, e che resta un giocatore di livello alto, anch'egli totalmente ambidestro e verosimilmente agirà tra le linee, a ridosso dell'area di rigore. Verdi corre il "rischio", a parere di chi scrive, di fare una grande stagione: è chiamato al riscatto, ha la fiducia dell'allenatore e una squadra con uno stile propositivo. I colpi li ha sempre avuti, la gente dimentica facilmente e non perdona nulla: se sbagli un anno passi dall'essere Maradona a giocatore di Serie B. Sarà interessante vedere se Giampaolo seguirà le orme di Sarri al Napoli, che dal 4-3-1-2 passò al 4-3-3, perché qui l’allenatore dovrà scegliere (magari di partita in partita) se giocare con Verdi e Berenguer dietro Belotti, o con un trequartista alle spalle di Zaza e del Gallo. Zaza è un giocatore controverso. Resta un ottimo attaccante ma a volte è detestabile: falloso, irascibile, irruento, ed è un peccato perché i colpi li ha. Toccherà all'allenatore disciplinarlo e fargli fare una stagione tra i 10 e i 15 gol (ha tutte le potenzialità per farlo), oltre a farlo convivere con l'attaccante principe Belotti. Dicevo però anche di Berenguer, nel mirino del Napoli 3 anni fa in ottica vice-Callejon, che rappresenta una variante importante alle 2 punte: punta l'uomo, converge, sa assistere l'attaccante e vede discretamente la porta, oltre ad assicurare una buona copertura difensiva. In più c'è Iago Falque, ottimo elemento, che ad oggi non sa dove giocherà la prossima stagione.

E poi c'è il Gallo Andrea Belotti, che vive la "sindrome da sottovalutazione" (come il suo amico Immobile). Non basta aver segnato 85 gol in Serie A giocando mai in una squadra al top, non basta mostrare colpi da grande attaccante, non basta fare un lavoro incredibile per aiutare la squadra. Per lui e per Immobile sembri non bastare mai per soddisfare una larga fetta di "platea" italiana, che però spesso le partite manco le guarda. Belotti è un grande attaccante, e con rispetto parlando del Torino, squadra per la quale nutro un'ammirazione infinita nonché una certa simpatia, il Gallo meriterebbe già da un paio di anni una grande squadra (la Roma sarebbe perfetta). Ti assicura 15 gol anche in stagioni buie (vedi l’anno scorso) e anche lui come Verdi "rischia" una stagione in remake 2016/2017. Il Gallo è, naturalmente, la stella indiscussa e il trascinatore del Toro e incarna alla perfezione il Cuore Granata.

Questa è la mia analisi per il Torino. Certo le prime partite potrebbero non essere facili perché non è semplice assimilare questo tipo di calcio subito, ma credo che poi ingranerà e ci farà molto divertire. Giampaolo ha gli uomini adatti: in difesa ha piedi buoni e fisicità, a centrocampo ha interdizione (Rincon), inserimenti (Linetty) e fisicità (Meitè); ha un jolly totale come Ansaldi e in attacco si può divertire a far ruotare gli uomini intorno al Gallo Belotti.​ Buona fortuna al Torino e a Giampaolo: potrebbero farci molto divertire.