Roma: città di storia, di conquiste, di imperatori e... di capitani.

Ebbene sì, Roma, la città di Marco Aurelio, di Traiano, di Francesco Totti e Daniele De Rossi. Come gli imperatori venivano "rivestiti" di divinità e considerati intoccabili e ineguagliabili, stessa cosa è successa ai giorni nostri con questi due calciatori, considerati Re di Roma, patrimonio della città e dei suoi cittadini (ovviamente di parte giallorossa). La loro storia la sappiamo tutti e la porteremo per sempre nei nostri cuori come un ricordo magnifico. In questo caso non voglio soffermarmi sulla loro straordinaria carriera, ma sull'importanza che tali figure hanno avuto, che tutt'ora hanno e che, soprattutto, avranno per le generazioni future.

Se parliamo di futuro (ma anche di presente), il nome che viene subito alla mente è quello di Lorenzo Pellegrini, il vero e proprio successore di Francesco e Daniele: la fascia da capitano, la voglia di indossarla, l'amore per la maglia e per la sua città. Lorenzo è come loro.
Un ragazzo nato e cresciuto a Roma, sempre tifando la squadra della sua città. In questi casi il peso è raddoppiato, triplicato, quadruplicato. Lorenzo al momento sembra vivere tutto ciò che lo circonda più "alla Totti" che "alla De Rossi": si sta dimostrando un leader silenzioso e non con la vena alla gola, che cerca il più possibile di non esternare molto ciò che pensa e ciò che prova, rimanendo impassibile e ponendosi a testa bassa e petto in fuori, diretto sempre verso la vittoria. Sicuramente, avendo anche la fortuna di aveci giocato insieme, ha catturato con gli occhi le prodezze e l'esperienza dei suoi predecessori, immagazzinandoli nel suo bagaglio personale e cercando di trarne vantaggio per lui e, soprattutto, per la squadra che ama: proprio così, perchè per giocatori come loro non è importante il trionfo individuale, quello che conta è la vittoria di squadra, quello che conta è che la Roma vinca e che i suoi tifosi gioiscano.
Quello che sembra mostrarci il numero 7 giallorosso è una costante crescita a livello personale e calcistico: giorno dopo giorno, Lorenzo dimostra di sapere e di voler tenere la squadra sulle sue spalle, ancora giovani, ma innamorate della maglia che indossa e consapevoli dell'importanza che ricopre. La Roma e i suoi tifosi sono stati sempre abituati ad avere una figura centrale considerata divina e su cui hanno sempre riposto speranze e sogni. Prima di Totti e De Rossi non possiamo non nominare "il Principe" Giannini ed il caro e amato Ago, una figura buona e sincera, andato via troppo presto da questo mondo. Questo ci fa capire ancor di più quanto è importante portare la fascia di capitano a Roma, perchè in questa città non sei considerato solo "colui che porta la fascia", ma sei un fratello, un padre, un figlio per ognuno. E Lorenzo lo sa bene. Per questo motivo cerca di non esternare troppo le sue emozioni e sensazioni interne, perchè sa quanto a Roma sia difficile passare "dalle stelle alle stalle" in un batter d'occhio, ma sa anche l'importanza e la bellezza di questo ruolo.

Anche lui, sicuramente, prima di andare a dormire da bambino sognava di vestire un giorno quella maglia, di indossare quella fascia, di esultare sotto quella curva. Perchè lui è romanista come noi, innamorato di questa città e consapevole dell'amore che i suoi cittadini e i suoi tifosi gli sanno dare. Il tempo sta pian piano dimostrando la centralità del suo ruolo. Col passare delle partite la figura di Pellegrini sta ricoprendo sempre più il cuore del gioco giallorosso: con i suoi piedi e le sue invenzioni cerca di dirigere l'orchestra. Il piede destro è il suo violino preferito. Dimostra di essere un giocatore intelligente e con visione di gioco, che prende palla e alza la testa.
Lorè, il tuo momento è arrivato. Divertiti con quel pallone, conquista contrasti, assist, gol e vittorie con i tuoi piedi e con la tua lucidità. Regala soddisfazioni a te stesso e ai tuoi tifosi. La Roma se lo augura, i Romani se lo augurano, perchè qui è sempre stato così: un cuore pieno di sogni pronto a scoppiare, un cuore "capitanato" sempre da qualcuno. E questa volta sei tu a comandare il cuore dei tuoi tifosi, perchè è vero, al cuor non si comanda, ma quando si tratta di un capitano della Roma, romano e romanista, allora è lì che il cuore non vede l'ora di essere comandato.

Jacopo Pagano