Il futuro è un aspetto importante per l'intero universo: c'è chi nutre paura, chi speranza e chi invece non ci pensa proprio e si gode il momento. Forse proprio quest'ultima affermazione rispecchia quasi appieno il panorama calcistico del nostro belpaese: un pensiero al futuro e alle giovani promesse alquanto scarno e, passatemi il termine, superficiale rispetto alle grandi realtà europee e sudamericane.

Troppo legati ai soliti "vecchietti" che, percarità, portano esperienza e intelligenza al calcio italiano (cosa assolutamente da non sottovalutare), ma allo stesso tempo rendono il nostro campionato troppo statico da farlo sembrare quasi intimorito nel pensare ai cambiamenti che una scelta azzardata come quella di schierare sempre più giocatori della propria "cantera" può apportare. C'è da sottolineare comunque il fatto che le finestre di mercato risultano ormai dettate anche da procuratori che cercano di "scaricare" alcuni loro assistiti con una grande dose di esperienza (e di età) alla ricerca della rivalsa, magari dopo aver praticamente fallito in campionati come quello spagnolo o inglese.

Nonostante ciò, sicuramente è pieno di agenti che risultano specializzati nello scovare potenziali giovani promesse che possano portare profitto a loro direttamente e fortuna, magari, a top club del panorama calcistico internazionale. Il problema è che l'Italia non sfrutta il potenziale dei "Sabatini di turno" che con astuzia e maestria regalano grandi giovani alle corti delle proprie società: proprio lui, Walter Sabatini, è un esempio in questo campo. Egli con la sua bravura ha regalato a grandi e piccoli club italiani delle promesse veramente interessanti. Il fatto, purtroppo, è che tale capacità non viene sfruttata dai club di Serie A come, invece, ne approfittano i club inglesi, francesi, spagnoli e tedeschi. 

La realtà dei fatti purtroppo è questa: le squadre italiane, nonostante anno dopo anno facciano esordire giovanissimi in Serie A e Serie B, non si occupano poi realmente a fondo della questione riguardante la crescita e il possibile exploit del giovane calciatore di turno. Alle prime apparizioni e ai primi minuti, quasi sempre, non segue una costante crescita e sviluppo dell'atleta, il quale molto spesso viene "abbandonato" e mandato in prestito con la speranza che possa fare, prima o poi, il famoso salto di qualità. I vari Zaniolo e Tonali (ai quali si potrebbero aggiungere Scamacca, Frattesi e Bastoni) risultano purtroppo casi isolati che, al di fuori del confine italiano, risultano molto più numerosi. L'Italia, storicamente, ha sempre regalato grandi talenti che poi, però, sono emigrati verso campionati esteri per fare la fortuna di altre squadre, altre realtà, altri tifosi.

Ebbene sì, perchè oltre il fatto che il campionato italiano non s'interessa delle giovani promesse tanto quanto altre competizioni estere, subentra anche il fatto che l'estero "fa gola": la Premier risulta agli occhi di tutti come un campionato super affascinante e ricco di campioni, la Spagna dà l'idea di un campionato spumeggiante e divertente. Sarà forse anche la staticità del calcio in Italia, le difese super rocciose, il modo di giocare più "blando" rispetto ad altri campionati, le società, i presidenti egoisti e fanatici, i tifosi troppo poco pazienti che facilitano anche questa emigrazione verso l'estero. 

Parlare così del nostro campionato fa male, ma purtroppo è la verità: la speranza rimane sempre quella di rivedere tutte queste sfaccettature sopra elencate volgere nel verso positivo. La speranza rimane quella di vedere sempre più giovani inesperti farsi le ossa in un campionato duro come il nostro, crescere qui e regalare spettacolo a quello che è un panorama calcistico che ha sempre fatto invidia al mondo. Noi italiani siamo passionali, calorosi, estremamente legati alla nostra fede, ma forse troppo malfidati. E invece è proprio qui che sbagliamo, perchè il futuro del calcio italiano non è nelle mani dei vari procuratori e dei chiacchieroni di turno. Il futuro è nelle mani di chi scende in campo e ovviamente, parlando di futuro in tal caso, è nelle mani di quei giocatori giovani, anche minorenni, che hanno la voglia di farsi notare, di spaccare il mondo, di sbalordire chi li segue. E allora fiducia ai giovani, la vera essenzasperanza del futuro, non solo nel calcio.

 

Jacopo Pagano