Due settimane addietro, tutti davano addosso a Piero Ausilio il quale, avrà anche le sue colpe, ma non gli si può certo dire di non aver messo in piedi una squadra, sulla carta, in grado di lottare per la zona alta della classifica. Di certo, l'organico dell'Inter è idoneo a insidiare le migliori e di battere squadre come Sampdoria, Sassuolo Crotone e anche l'attuale Milan. Basti vedere l'andamento fino alla partita contro l'Atalanta per apprendere che la cifra tecnica della rosa attuale è molto al di sopra di 16/20 delle rivali in Serie A. Il problema è l'assenza di continuità dell'impegno, di concentrazione e l'incapacità, fin ora, della società di imporre una giusta disciplina ai giocatori che ha messo sotto contratto. Io sono certo che Pioli faccia il suo in allenamento così come in partita. Non di meno sono certo dell'impegno e della professionalità di Ausilio, il quale è un uomo che ha una profonda conoscenza dell'Inter, ha fatto la gavetta nel settore giovanile in cui continua ad incidere positivamente e, soprattutto, vuole il bene della società. Più che cercare il singolo responsabile sarebbe opportuno responsabilizzare i giocatori. Il mercato faraonico può rifarsi a mero palliativo se la famiglia Zhang non fa quello che ha saputo realizzare con SuiningGroup, gestendo la Società con rigore e estrema attenzione su tutti i piani. Non credo di scoprire l'acqua calda Se affermo che L'attuale proprietà debba concentrarsi su un aspetto che è sempre stato trascurato in passato dai colori nerazzurri: la disciplina di tutto l'ambiente; in primis, della rosa.