Il campionato appena conclusosi ci ha detto tanto dell'Inter. Dirigenza da rafforzare e spogliatoio da ricostruire. Sotto il primo aspetto ci sono stati innesti importantissimi, tra tutti, l'ingaggio di Sabatini. Ancora poco è stato fatto però in relazione alla rosa.

L'arrivo di Spalletti è un primo passo verso la ricerca di un gioco spettacolare. Ha dimostrato di gestire uno spogliatoio dalle dinamiche complesse e sensibilissimo alla piazza come quello della Roma. Il campo gli ha dato ragione sulla gestione di "Totti calciatore", un po' meno sulla gestione di "Totti leggenda", anche se non è stata interamente colpa sua (dirigenza Roma non pervenuta).

La Rosa dell'Inter ha però un problema diverso. La piazza è più morbida e sostiene la squadra in maniera quasi incondizionata, ma dentro lo spogliatoio ci sono gruppetti e pochi o nessun leader.
Uno dei principali responsabili a mio avviso è Icardi. Attaccante con i numeri del fuori classe, ma non capace di convincere fino in fondo sul piano umano.
Lui stesso ha ammesso che diversi giocatori in squadra non lo seguono. Non gli si può togliere la fascia di capitano. Sarebbe la ripetizione dell'errore commesso con Ranocchia. Molto meglio venderlo e rifondare anche il reparto d'attacco, ingaggiando due giocatori scaricati dalle rispettive squadre, ma che hanno personalità, esperienza e sono disponibili ad ascoltare offerte: parlo di Ibrahimovic e di Diego Costa.

A mio avviso si tratta di operazioni che meritino almeno di essere tentate. Il peso che entrambe avranno sul monte ingaggi sarà compensato dal basso costo per l'acquisto del cartellino; pari a 0 per Ibra e comunque sotto i 20 milioni per Diego Costa.
Di contro Icardi è un nome in grado di solleticare l'interesse di molte big, al punto da dare il via ad un'asta con evidenti benefici sulle casse nerazzurre.