E evidente che l’equilibrio non faccia parte del mondo del calcio e soprattutto di quello Italiano, il tifoso è troppo viscerale per non lasciarsi trasportate dalle emozioni e così dopo un'estate spesa ad incensare l’ottimo mercato di Ausilio, che andava a colmare alcune lacune e ad implementare qualitativamente una rosa già di discreto livello, sono bastati i primi novanta minuti di gioco a far piovere montagne di critiche sui neroazzurri e a far precipitare nel baratro i tifosi della Beneamata.

Premettendo che la prestazione contro il Sassuolo non è stata delle migliori, anzi, vi sono alcuni aspetti che se analizzati attentamente potrebbero mitigare la posizione della banda Spalletti.

1. La condizione fisica: purtroppo è ormai noto che la preparazione post mondiali è molto difficoltosa per le squadre che hanno avuto molti giocatori impegnati nella chermesse iridata.
Tempi diversi, lavori diversi, carichi diversi adattati ad ogni singolo giocatore non permettono di avere un livello omogeneo di condizione e spesso le scelte di formazione sono dettate da questa variabile, è ovvio che Perisic e Vrsaljko saranno due titolari pressoché fissi, ma se il mister non li ha schierati dal primo minuto non è stato per mero masochismo.
Altro aspetto da tenere in considerazione sono gli impegni multipli che vedranno l’Inter impegnata nella seconda parte della stagione e che non dovrà assolutamente affrontare con la spia del carburante accesa e per questo si sarà optato per una fase di costruzione fisica abbastanza pesante che inevitabilmente lascia strascichi sulla brillantezza, che arriverà con il passare delle giornate.

2. Le prime partite della stagione: in queste giornate, ormai è storia, vi sono spesso delle sorprese con capitomboli inaspettati delle favorite, l’entusiasmo, la brillantezza e la coesione del gruppo post ritiro estivo può avere la meglio sulla maggiore qualità tecnica delle big, anche la Juve dei marziani ha sofferto tremendamente contro il Chievo.

3. La tattica: nel campionato italiano non esistono squadre sprovvedute sotto questo aspetto e i neroverdi confermano ampiamente la tesi: squadra corta, possesso palla lasciato agli avversari e ficcanti ripartenze nella speranza di passare in vantaggio per poi chiudersi a riccio, piano perfettamente riuscito grazie al generosissimo rigore concesso da un Mariani rivedibile e trasformato dal redivivo Berardi.

4. I tanti giocatori nuovi: l’arrivo di molti calciatori in rosa prevede un inevitabile periodo di adattamento, non si può bocciare Lautaro dopo una partita, era impossibile che non avesse problemi con le difese italiane, il Politano timido di ieri verrà sicuramente fuori alla distanza e così sarà per De Vrij e Keita.

Queste semplici considerazioni non vogliono essere alibi per la brutta prestazione, nella quale è apparsa chiara ancora una volta la mancanza in campo di un vero leader capace di trascinare i compagni nei momenti difficili, ruolo che potrebbe ricoprine Nainggolan appena si riprenderà dai suoi problemi muscolari, ma un momento di riflessione per non essere trasportati nel tunnel della negatività dopo solo una giornata di campionato, la squadra è forte e il tempo per rifarsi c’è tutto, non può un risultato negativo ribaltare idee e convinzioni.

Ps. Vorrei esprimere la mia idea sul fatto che non si sarebbe dovuto giocare dopo i fatti del ponte Morandi, una tragedia che riguarda non solo noi genovesi ma tutta Italia, il mondo del calcio non può restare indifferente e liquidare il tutto con un misero minuto di silenzio, dopo la tragica scomparsa di Astori si era deciso giustamente di non giocare perché era venuto a mancare un protagonista, ecco... anche Andrea e Hanry erano due protagonisti, non sul campo, ma sugli spalti a tifare per le loro squadre del cuore.