Ho pensato di inondare calciomercato.com di commenti, ora strambi, ora divertenti, ora stupidi, ora falsi, magari irritanti o apparentemente incomprensibili e sibillini, semplicemente per vedere come possano essere recepiti da un'utenza così specifica qual è quella rappresentata dai tifosi di calcio. E' un gesto semplice che ha un'eco immediata e un riscontro non trascurabile. Essendo un appassionato di letteratura, cinema, teatro, oltre che di calcio, e studioso in ambito antropologico, ho notato alcune cose in sole tre settimane che ora proverò a sintetizzare. 1 - Innanzitutto, per ogni persona che coglie l'ironia e il sarcasmo, e una bonarietà di fondo, ce ne sono cinque che si arrabbiano e si offendono. Guai a toccare la propria squadra del cuore e i propri beniamini! 2 - Grammatica, sintassi, lessico, capacità critica. Qui siamo messi male ma non come sospettavo. Il tifoso o appassionato che scrive qui ha presumibilmente dai 20 ai 30 anni, non compra quotidiani sportivi, non naviga nell'oro e ha tempo per leggere (e scrivere) le notizie, spesso superflue o insignificanti di questo sito. Non ignora quasi mai le notizie secondarie e non teme di leggere commenti e articoli lunghi e spesso artificiosi o banali. 3 - La memoria. Il tifoso di ogni squadra ha una memoria storica incredibile. Tutti si ricordano di un gestaccio di un calciatore dell'Ancona del 92-93 o di un'esultanza di Batistuta in un Fiorentina-Milan del '96, oppure di un calciatore brasiliano sovrappeso dell'Ascoli mai sceso in campo. 4 - Inter & Juve. Semplicemente, l'unica disputa ideologica sorta in Italia dal 1989. Mondi paralleli destinati a non toccarsi mai, nemmeno se tra cento anni dovessero fondersi in un unico club, in previsione di una superlega galattica. Ogni articolo riguardo queste due squadre genera un partigiano, feroce odio, un razzismo che nemmeno nella Germania degli anni Trenta. I tifosi dell'Inter (come lo sono io, è giusto ribadirlo) hanno un orgoglio enorme, mentre quelli della Juve hanno una sete di vendetta paragonabile solo a certi personaggi shakespeariani. Nessuno ricorda i veri perché e per come di tante polemiche, ma la finalità è la polemica in sé. Un fuoco inestinguibile che in fondo dà un malsano piacere ad ambo le parti. Inter e Juve non rappresentano il calcio italiano, ma l'Italia e l'italianità, meglio di qualsiasi libro, o trattato, o manuale od opera d'arte. 5 - La presunzione. Ogni tifoso crede di essere un Vate nelle cose di calcio. Tutti allenatori, tattici, strateghi della panchina. Non esistono equivalenti in altri settori. 6 - Il Milan. I tifosi più disincantati del mondo, probabilmente, e non conoscono mezze misure. Squadra simbolo di un paese che cambia, o viene cambiato suo malgrado, e non sa adattarsi al vento nuovo, aggrappandosi a vecchie manovre non più valide, dopo molti anni di splendore. 7 - Esagerazioni. Come diceva Oscar Wilde, "nulla ha più successo dell'eccesso", e dai commenti ci si rende conto evidentemente di quanto a pochi interessi dare un contributo utile, sobrio, alla "discussione". 8 - La Passione. Il Tifo è amore, e se è non sempre ricambiato, è sempre autentico. Tifare è una delle poche cose ancora spontanee, genuine, volontarie e non forzate della vita. 9 - Il senso di comunità. Ci si sente parte di un club non esclusivo, fluido, volatile eppure vivo e partecipativo. Gli utenti più assidui sono amici, se così si può dire, e i nemici non sono poi così antipatici (specialmente quando le squadre altrui incappano in un risultato non esaltante!). 10 - Gioco. In fondo, molto in fondo, è tutto un gioco. Se qualcuno leggerà queste mie parole, ha un grazie prenotato al Bar dello Sport. M.R.