Oramai è diventato un vero e proprio ragioniere il signor Allegri, invece di allenare la squadra e trovare nuove strategie per vincere sul campo, continua con il suo credo e tabelle, nella speranza di poter arrivare all'obiettivo (4° posto) sfruttando le cadute degli avversari.
Sentire parlare a fine gara di bicchiere tutto pieno, di periodo in cui la squadra è in forte crescita, ma soprattutto non aver fatto manco un tiro nello specchio della porta, fa veramente ribrezzo e sconforto.
Purtroppo per i tifosi juventini il ritorno al non gioco di Allegri è veramente una sconfitta che da questa società non si aspettavano. Si è passati in 3 anni dalla possibilità di vincere la champions, acquisendo le prestazioni e goal di un fenomeno chiamato Ronaldo (anche strapagato), ad un tornare indietro nel progetto di gioco che con Sarri si era pensato di intraprendere.
Oggi la Juve è una squadra con forti limiti tecnici in moltissimi suoi interpreti, e difficilmente dà la sensazione di poter surclassare anche le cosiddette piccole con le quali ha perso punti e partite che hanno causato la crisi in classifica, e soprattutto crisi di identità a partire dalla dirigenza che ormai non prende più una decisione giusta manco sbagliando.

Tornando ad Allegri, allora possiamo essere certi che lo spettacolo si deve guardare al circo, e che siccome nel calcio moderno (secondo lui) non si inventa nulla, la Juventus più di questo non potrà offrire, se non una difesa organizzata a non subire goal, ed un attacco innocuo che possa sfruttare quelle poche occasioni che la gara offrirà.
Vedo questo allenatore più propenso a fare calcoli e tabelle piuttosto che ad allenare una squadra sul campo a creare negli ultimi 30 metri azioni degne di portare al goal.
Non ha mai portato sin dall'inizio del campionato sviluppi e migliorie nel gioco di squadra, ma la cosa più desolante è il voler raccontare ai più (bugie) che la squadra è in crescita e che tutto va bene e che alla fine arriveremo.