Il presidente della Ssc Napoli, come è ben noto, non vincerà mai un premio né per la sua simpatia né tanto meno per il suo "savoir faire".
ADL è un imprenditore spietato e che non bada alle belle facciate, ma piuttosto ai freddi numeri che verificano senza sentimenti l'andamento dei suoi investimenti tra i quali, inevitabilmente, c'è anche il Napoli.

I tifosi dal canto loro amano spudoratamente quella maglia azzurra "c' arrasumiglie ò ciel e ò mare 'e chesta città", parafrasando Nino D'Angelo, e sono ormai stanchi di attendere da trenta anni il così agognato scudetto.
Chiedono quel sacrificio in più per portare sotto il Vesuvio un Top Player che ridia concrete speranze di vittoria.
Il presidente dal canto suo, indica in se stesso, anche in maniera piuttosto cinematografica, e nel suo nuovo allenatore i veri mattatori della squadra.
Questi approcci diversi hanno portato ad un'inevitabile rottura. I tifosi hanno protestato senza mezzi termini e senza lasciare dubbi all'immaginazione.
La risposta di ADL è stata lapalissiana: comprendo i tifosi, ma il Napoli non farà follie di mercato e Cavani? Solo se il matador, quello originale per capirci, si ridurrà l'ingaggio sarà più che gradito al Napoli. Il braccio di ferro durerà? E chi avrà ragione alla fine della stagione? Presidente oculato o tifosi spregiudicati? Ma la domanda più intrigante credo sia: cosa pensa veramente Carletto Ancellotti? L'organico gli piace o proverà a farselo bastare? Ai posteri l'ardua sentenza!