Il Milan è ostaggio di un AD tanto ingombrante quanto deleterio. La faraonica liquidazione chiesta a novembre al Presidente Berlusconi ha dato luogo a quell' "equivoco" che vede Barbara Berlusconi, vicepresidente nonché proprietaria del team, nelle vesti di AD per il settore commerciale, e Adriano Galliani AD per il settore sportivo: un'anomalia creata per non dover sborsare qualcosa come 80 milioni di euro per sbarazzarsi di un amministratore delegato che negli ultimi tre anni non ha avuto né la testa né il cuore nel fare le scelte di mercato. Basti pensare che, per colpa delle sue scellerate decisioni, il Milan è costretto a tenere Matri a libro paga per altri 3 anni alla "modica" cifra di 2,6 milioni all'anno; il giocatore, infatti, non ha mercato. Che Adriano Galliani faccia i suoi interessi e non quelli del Milan lo si è visto bene nella partita con il Livorno: ad ogni gol non solo non esultava, ma sembrava perfino contrariato, forse perché il raggiungimento del 6° posto avrebbe salvato la panchina di Seedorf. La domanda che mi pongo e che, penso, si pongano tutti i milanisti è: in questo marasma, ha ancora voce in capitolo il Presidente Berlusconi oppure anche lui è ostaggio di un Ad che la fa da padrone?