Egregio Presidente, sono tifosa milanista da 39 anni, ovvero dalla nascita, e la ringrazio per quanto fatto per la mia squadra del cuore in questi anni, nessuno nega che Lei ci abbia portati sul tetto del mondo. E' innegabile, però, che Lei, da quando è entrato in politica, non si occupi più del suo Milan come un tempo; noi tifosi siamo consapevoli delle difficoltà economiche del momento, del fatto che la sentenza sul lodo Mondadori le abbia tagliato le gambe, così come delle lotte intestine all'interno della società e del volere dei suoi figli che, tranne Barbara, sembrano propensi a volersi disfare della squadra. Nelle ultime tre stagioni la società non fa più campagne-acquisti, mette sotto contratto gli scarti di altre squadre, giocatori rotti, bolliti e dall'età non più giovane; si fa fatica a riscattare giocatori dal prezzo esiguo ( i 4 milioni di Rami), neanche fossimo una squadra provinciale da lotta-salvezza, non c'è una programmazione, un progetto giovani, non ci sono talent-scout all'altezza, mentre le altre squadre (vedi Udinese) comprano giovani promesse e poi le rivendono a cifre importanti. I tifosi non vogliono giocatori dai nomi altisonanti per vendere più magliette, vogliono parole chiare e sincere e non proclami di acquisti (vedi Cerci) che non arriveranno mai. Per cui, se ama davvero il Milan e i suoi tifosi, faccia un passo indietro, si accontenti di vendere la squadra ad un prezzo ragionevole e che rispecchi realmente la qualità attuale della rosa (molto mediocre) e lasci a chi ha energia e soldi per riportarla dove merita di stare, con affetto una tifosa